Amori ...

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Company' tipi Bodoniani, 1795 - 133 pagine
 

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Pagina 2 - Ch'or le colombe addoppia, Lieve traea di passeri Nera amorosa coppia. E mentre udir propizia Solevi il flebil canto, Tergean le dita rosee Della fanciulla il pianto. Ea noi pur anco insolito Ricerca il petto ardore, Ea noi l'esperta cetera Dolce risuona amore. Se tu m'assisti, io Pallade Abbia, se vuol, nimica: Teco ella innanzi a Paride
Pagina 6 - Quando improvviso scossemi L'avvicinar d'un cocchio, E ratto addietro volgere Mi fece il cupid'occhio. Su i pie m'arresto immobile, E il cocchio aureo trapassa, Che per la densa polvere Orma profonda lassa. Sola su i drappi serici Con maestà sedea Tal che in quel punto apparvemi Men donna assai che Dea.
Pagina 9 - O man, che d'Ebe uguagliano Per lor bianchezza il seno, Ove fissando allegrasi Giove di cure pieno. Forse sì fatte in Caria Endimion stringea, Quando dal carro argenteo Diana a lui scendea. Quei vaghi occhi cerulei Movea frattanto Amore; Rette per lui scendevano Le dolci note al core. Come potrei ripetere Quel
Pagina 10 - col meriggio accelera L'ora compagna il piede, E già l'incalza, e stimola Nova, che a lei succede. Entra la luce, e rapida Empie le stanze intorno: Il pigro sonno involisi, Apri i begli occhi al giorno. Cinese tazza, eserciti Beata il suo costume, E il roseo labbro oscurino Le Americane spume. S'erge segreto un Tempio
Pagina 14 - Sfavillano Le gemme oltre l'avviso, I rosei panni accrescono Bellezza al caro viso. Altri color non ornano La giovinetta Aurora, Quando Titon scordandosi L'oscuro ciel colora. Tutto è compiuto. Or libero Rimanga ai voti il luogo: Voi che qui i fati guidano Offrite il collo al giogo.
Pagina 7 - Più bello il volto amabile, Più bello il sen parere Fean pel color contrario L'opposte vesti nere. Tal sul suo carro Venere Forse scorrea Citera, Da poi che Adon le tolsero Denti d'ingorda fera. • La bella intanto i lucidi Percote ampj cristalli; L'auriga intende, e posano I docili cavalli. Tosto m'appresso, e
Pagina 36 - CHE LASCIA LA CITTÀ. Ai freddi colli indomito Il ghiaccio ancor sovrasta, Soffia aquilone, e ai zefiri Signoreggiar contrasta. Sdegnoso il verno esercita Le moribonde forze; Chiude timor le Driadi Nelle materne scorze. Qual nova cura estrania, Quai pensier gravi e foschi. Te innanzi tempo guidano Dalla
Pagina 106 - aspettata: il roseo Destriere alato imbriglia: Stanca è la notte, e pallidi Son gli astri, o Dea vermiglia Come al favor dei zefiri Puro il tuo volto appare! L'Ore non mai ti videro Più bella uscir del mare. Te d'importuna accusino Le giovinette in pianti, Ch' entro ai furtivi talami Sorprendi i pigri amanti. Ed io coi voti accelero L'almo
Pagina 36 - ai boschi? I prati in pria si vestano Dell'odorate spoglie, Prima ricovrin gli arbori L'onor di verdi foglie. Progne ritorni intrepida Dai caldi Egizj liti Le antiche forme a piangere, E Filomena, ed Iti. Allora ostenta il giovane Anno la sua beltate; Tal era intero all'aurea Del buon Saturno etate.
Pagina 19 - più semplici Fu rozzo, e rozzo piacque. Il vide arte, e sollecita Vi secondò natura: Teti di sua dovizia Vestì le opache mura. Onde argentine in copia Dalla muscosa conca Versa tranquilla Najade Custode alla spelonca. Spesso la Cipria Venere Ne'spechi ermi s'assise, Quando del ciel dimentica

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