Milano, 13 ottobre 2017 - 03:01

Non sono una prostituta,
sono una donna che viaggia da sola

di di Alessia Albertin, Cecilia Mussi, Federica Scutari e Federica Villa

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Faith è l’unica tassista su motocicletta di Nairobi

Dall’unica tassista su motocicletta di Nairobi al primo salone di macchine per donne saudite. Le buone notizie, questa settimana, arrivano dal Kenya, dall’India e dall’Oriente. Le cattive, invece, raccontano di stereotipi ancora presenti in Occidente - dove per un famoso marchio sono ancora le mamme a dover cambiare i pannolini dei figli- e di pratiche antiche che non abbandonano Paesi come l’India, dove le donne sono obbligate a tatuarsi, o la Somalia, dove si pratica ancora la mutilazione genitale femminile.

I vicini, scandalizzati, le hanno detto che le donne sono deboli, che sarebbe diventata sterile o maledetta e avrebbe avuto un incidente. Ma Faith Khakai non si è lasciata intimidire e ha iniziato a fare il lavoro del marito, diventando l’unica tassista su motocicletta a Nairobi, capitale del Kenya. Altri autisti hanno cercato di dissuaderla, l’hanno chiamata pazza, ma Faith ha quattro figli e uno stipendio non basta: con i soldi che guadagna, invece, riesce a garantire loro l’educazione scolastica che lei non ha mai potuto avere. «All’inizio mio marito non voleva - racconta - Diceva che non essendoci altre guidatrici in tutta la città non era sicuro per me». Alla fine, dopo otto mesi, l’ha convinto: «Non ho mai avuto paura perché era determinata a farlo. Io amo guidare la moto e desidero fare qualcosa che le altre donne non hanno mai fatto». E l’essere donna ha anche dei lati positivi, spiega Faith: molti passeggeri scelgono di farsi accompagnare da lei perché «ispiro più fiducia». (A cura di Federica Scutari)

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