Il Consorzio vino Chianti , dopo la vista di Maurizio Martina a Firenze a fine agosto, ha scritto al ministro per formalizzare le richieste dei suoi consorziati, alle prese quest'anno con un'annata complicata e difficile.

Come ha spiegato il presidente del Consorzio Giovanni Busi, i viticoltori stanno lavorando con la grande difficoltà, come non accadeva da decenni. La qualità è garantita, ma in alcune zone abbiamo registrato cali di produzione del 50%.

"Abbiamo chiesto al ministro di gestire questa situazione con interventi straordinari - ha continuato Busi - a rischio ci sono gli investimenti delle imprese e i posti di lavoro. Abbiamo raccolto le richieste dei viticoltori, proponendo anche delle soluzioni. Il nostro vuole essere un contributo costruttivo, per risollevare un settore fondamentale per la nostra economia".

Una moratoria sui pagamenti alle banche, enti previdenziali e detassazione fiscale, quindi, come primo intervento per dare respiro alle aziende dopo la grave siccità che ha procurato danni ingenti alle uve.

Come si legge nella lettera "Data l'eccezionalità del fenomeno a nulla servono i normali strumenti oggi in essere, come l'assicurazione agevolata, ma occorre almeno una moratoria della situazione debitoria delle aziende nei confronti degli istituti bancari, degli enti previdenziali e la detassazione fiscale 2017 per riportare i bilanci aziendali alla normalità nel medio termine".

"Affinché non si ripetano situazioni di tale gravità - continua il testo - si richiede anche una nuova gestione delle risorse idriche disponibili, sviluppando una rete di bacini strategica e incentivando aziende agricole o enti a realizzarli. Per quelli esistenti invece, nel rispetto delle regole della sicurezza, la semplice manutenzione dovrebbe avere carichi burocratici e costi ridotti al minimo".

Il Consorzio ha ribadito anche la necessità di una più tempestiva promozione del prodotto all'estero attraverso lo strumento dell'Ocm promozione, che al momento risulta essere ancora alla firma della Corte dei Conti, impedendo di fatto la possibilità di presentare progetti per tempo, e di una sburocratizzazione del settore.

Nella lettera è stato affrontato anche il tema dei voucher e delle criticità dei nuovi strumenti che li sostituiscono.

Perché, secondo il Consorzio se i voucher erano uno strumento molto efficace e di semplice applicazione per il settore agricolo, lo strumento che li ha sostituiti, oltre alla difficoltà iniziale dell'uso e del funzionamento, appare complesso e si rischia che ingeneri aree grigie anziché mettere a pulito situazioni non chiare.