Bari

La cripta a Bari con i resti di san Nicola 

"I resti di san Nicola non sono a Bari, ma in Turchia": l'annuncio degli archeologi da Antalya

La notizia diffusa dal quotidiano turco Hurriyet e poi ripresa dalla Bbc sarebbe un duro colpo per i baresi, che hanno fatto del vescovo di Myra il simbolo assoluto della loro identità da un millennio

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San Nicola non si è mai spostato dalla Turchia. E le ossa portate dai 62 marinai a Bari nel 1087 apparterrebbero a un sacerdote. La notizia diffusa dal quotidiano turco Hurriyet e poi ripresa dalla Bbc sarebbe un duro colpo per i baresi, che hanno fatto del vescovo di Myra il simbolo assoluto della loro identità da un millennio. Ecco, però, che arriva una notizia destinata a far discutere gli storici (e non solo): san Nicola non avrebbe mai lasciato Myra. Il suo corpo si troverebbe a Demre - cittadina nata proprio dalle rovine di Myra - nella chiesa a lui intitolata nel distretto di Antalya.

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La scoperta è di un gruppo di archeologi che lavora da tempo sul sito: il direttore degli scavi e dei monumenti di Antalya, Cemil Karabayram, ammette che durante la campagna che prosegue da tre mesi nella chiesa è stata rinvenuta una sezione speciale, nella quale potrebbe esserci la tomba di san Nicola. "Il tempio sotto il pavimento della chiesa è in buone condizioni. Crediamo che finora non sia stato danneggiato. Ma è difficile entrarci perché ci sono pietre con motivi: dovrebbero essere estratte una a una e poi rimosse". Lì sotto, secondo le speculazioni, ci sarebbero i resti di san Nicola.

Un'ipotesi supportata anche dalle carte. "Abbiamo studiato tutti i documenti dal 1942 al 1966 - prosegue Karabayram - C'erano alcune note, secondo le quali questa chiesa è stata demolita e poi ricostruita. Durante la ricostruzioni, i commercianti di Bari presero le ossa. E si dice che non appartenessero a san Nicola, ma a un sacerdote". A sostenere questa tesi c'è qualcun altro: la professoressa Yildiz Ötüken del dipartimento di Storia dell'arte dell'Università di Hacettepe, che ha guidato la campagna di scavi di Demre per vent'anni. "Proprio lei dice che San Nicola è conservato in una sezione speciale", continua Karabayram.

Allo smacco per i baresi fa da contrasto intanto l'entusiasmo dei turchi: "Gli occhi del mondo saranno qui - dice Karabayram - Riteniamo che san Nicola sia nel tempio e non abbia subito danni. Siamo all'ultimo stadio. Se otterremo risultati, il turismo ad Antalya ne guadagnerà un grande slancio". I lavori intanto continuano con l'impiego di uno scan CT e del georadar. "Raggiungeremo il terreno e forse troveremo il corpo intatto di san Nicola", confida Karabayram.

Ma da Bari non ci stanno. "Noi abbiamo le fonti della traslazione delle ossa di San Nicola, che ci hanno tramandato qualcosa di storicamente valido - dice il viderettore della basilica di San Nicola, padre Giovanni Distante - i turchi comincino a darci delle risposte scientificamente certe, e solo allora noi cominceremo a prendere sul serio la questione". E la posta in gioco si sposta su un altro versante: "Se loro hanno un interesse di natura turistica posso anche capirlo, san Nicola è un personaggio che tira e attira molto".

Il vicerettore appare dubbioso riguardo l'annuncio degli archeologi turchi: "Si parla di una tomba intatta che sarebbe stata trovata. Noi abbiamo le fonti della traslazione che parlano della tomba quasi distrutta dai marinai baresi per impossessarsi delle ossa del santo. Già questa è una notizia che contrasta con le nostre fonti storiche". E per certificarne la validità, padre Giovanni Distante precisa che "le fonti della traslazione sono coeve. Una delle fonti è quella di Giovanni Arcidiacono ed è stata commissionata dall'arcivescovo Ursone. Questi muore il 4 febbraio del 1089, le reliquie arrivano a Bari il 9 maggio 1087, per cui la commissione è coeva alla traslazione stessa".
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