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Ilva, Emiliano rilancia: "Non ritiro il ricorso se a rischio è la salute dei tarantini"

Il governatore pugliese annuncia battaglia alla vigilia del Consiglio regionale che potrebbe votare un ordine del giorno che potrebbe obbligarlo a ritirare il ricorso: "Con il Comune di Taranto abbiamo pronto un accordo di programma"

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Ancora muro contro muro tra governo ed enti locali sul ricorso di Regione Puglia e Comune di Taranto contro il decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) che contiene il Piano ambientale per il siderurgico. Il ministro dello Sviluppo economico (Mise), Carlo Calenda, è tornato a chiedere "di sgomberare rapidamente il campo dai ricorsi perché l'Ilva entro il 2020 può diventare l'acciaieria dal punto di vista ambientale migliore d'Europa".

Ma il governatore pugliese, Michele Emiliano, ribadisce che "non ritirerò mai un ricorso mettendo a rischio la salute dei tarantini, neanche se me lo chiedesse il Consiglio regionale". Martedì 9 gennaio, infatti, mentre a Roma il viceministro Teresa Bellanova presiede un tavolo tecnico al Mise con i sindacati, Emiliano a Bari affrontacon i mal di pancia traversali alla maggioranza di centrosinistra e all'opposizione, che hanno preso la forma di Ordini del giorno che chiedono alla Giunta il ritiro del ricorso.

Gli ordini del giorni già previsti sono quelli del consigliere Cosimo Borraccino (Noi a Sinistra per la Puglia), e del gruppo di Forza Italia. Per evitare sorprese, però, Emiliano ha convocato un vertice di maggioranza al termine del quale, secondo indiscrezioni, si è deciso che la maggioranza si presenterà in Aula con una mozione che chiede di rinviare il voto a quando si avrà una ipotesi più chiara della intesa sull'Ilva su cui stanno lavorando Regione e Governo.

Anche il voto sulla mozione, però, è una incognita. Perché se Borraccino ha già detto che rimarrà sulla propria posizione, nello stesso partito del governatore, il Pd, ci sono almeno tre renziani che potrebbero non allinearsi. Sui malumori tra gli schieramenti, intanto, il governatore ha risposto alle domande dei cronisti evidenziando che "c'è un tentativo da parte di molti soggetti di interferire", perché "l'Ilva è abituata a comandare in Regione e non a subire il regolamento di legalità: quindi - ha sostenuto - tenteranno probabilmente di portare l'offensiva anche dentro il consiglio regionale".

Emiliano ha assicurato che non si farà "intimorire" e ha invitato "i possibili candidati" in "fibrillazione" per le elezioni politiche a "stare calmi", e a "non usare l'Ilva per farsi raccomandare nelle candidature". Il governatore ha poi sottolineato di "averlo scritto nel suo programma" di governo che "l'Ilva deve essere decarbonizzata e resa inoffensiva". Un concetto che gli staff tecnici di Regione e Comune ribadiranno con chiarezza nella controproposta alla bozza di intesa con cui il governo ha accolto parte delle loro richieste.

"Stiamo mettendo a punto l'Accordo di programma", ha spiegato Emiliano ribadendo di volerne discutere e "concertare le linee generali con Gentiloni" per poi "procedere con sedute tecniche che consentiranno all'Accordo di essere approvato dai Consigli regionale e comunale". Intanto il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano (FI), che ha presentato un atto 'ad opponendum' contro il ricorso di Regione e Comune, respinge le "strumentalizzazioni" di "qualche 'parvenu' della politica barese, venuto a dire che la nostra iniziativa avrebbe fatto morire qualche bambino in più".