Bari

Bari, Michelangelo Cavone (Pd) è il nuovo presidente del Consiglio comunale

L'elezione con 24 voti, la soglia minima prevista: succede al dimissionario Pasquale Di Rella, in rotta con il partito democratico e con il centrosinistra

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Con 24 voti, esattamente la soglia minima prevista dalla normativa, è stato eletto il presidente del consiglio comunale di Bari. A succedere al dimissionario Pasquale Di Rella, in rotta con il partito democratico e con il centrosinistra, è il consigliere dem Michelangelo Cavone. Sarà il rappresentante Pd e "assessore" metropolitano ai Trasporti e alla Viabilità, che già in passato aveva sostituito Di Rella durante le assenze, a guidare l'aula Dalfino. Un compito niente affatto semplice. A un anno e mezzo dalla fine del mandato amministrativo, infatti, è iniziata la guerriglia elettorale. 

Ad aprire il fuoco è stato proprio Di Rella, corteggiato dall'imprenditore Nicola Canonico e dal leader di Realtà Italia Giacomo Olivieri per fare il candidato sindaco di una coalizione centrista con liste civiche, che per quasi cinque ore ha sottolineato errori e sviste della maggioranza. La delibera in votazione, quella per l'elezione del presidente del consiglio comunale, ad esempio, portava come proponente una dirigente comunale da giorni, però, in malattia.

L'ex presidente del consiglio comunale ha presentato ben 7 emendamenti per correggere gli errori. E, all'inizio della seduta, insieme con l'opposizione, ha provato a far saltare l'assemblea per i due minuti di ritardo con cui era cominciato l'appello dei presenti. "E' contro il regolamento", ha protestato il centrodestra. 

Dopo cinque ore di dibattito e ostruzionismo da parte delle opposizioni che hanno contestato la mancata condivisione del candidato è entrata in aula l'urna per il voto segreto: 24 preferenze per Michelangelo Cavone e 2 per Francesca Contursi (la consigliera pd per cui ha espresso il suo voto Di Rella). L'opposizione, invece, non ha partecipato al voto rifiutando di ritirare la scheda. 

"Assumo con umiltà, spirito di servizio e rispetto istituzionale questo ruolo- ha detto Cavone - sarà mio dovere riportare in aula una sana dialettica tra maggioranza e minoranza. Rimetterò la mia delega ai Trasporti alla Città metropolitana nelle mani del sindaco perché è chiaro che questi due ruoli sono incompatibili". A vigilare dall'alto sull'elezione è stato il segretario regionale Pd Marco Lacarra a cui Cavone è politicamente molto vicino.