Bari

Ilva di Taranto, il ministro De Vincenti: "Molte proposte sono contro la legge"

L'esponente del governo in Puglia bacchetta il sindaco del capoluogo jonico Rinaldo Melucci: "Con un nuovo decreto l'investitore andrebbe via e Taranto perderebbe due miliardi e mezzo di euro di investimenti

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TARANTO - "Noi abbiamo risposto che siamo pronti a firmare un accordo di programma, abbiamo anche accolto alcune delle proposte che ci erano state fatte, in particolare un rafforzamento cooperativo con le istituzioni locali sul monitoraggio sanitario e ambientale. Non possiamo accogliere alcune proposte che erano contenute nella lettera del presidente della Regione e del sindaco di Taranto perché sono proposte che violano la legge e noi non possiamo violare la legge". Lo ha detto a Taranto, prima di partecipare al tavolo del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis), il ministro per il Mezzogiorno e la Coesione territoriale Claudio De Vincenti. Il riferimento è al no del governo alla bozza di accordo di programma inviata dagli enti locali a integrazione del Dpcm che contiene il piano ambientale dell'Ilva, contro il quale gli stessi enti locali hanno presentato ricorso al Tar, pur rinunciando in questo momento alla sospensiva cautelare.

"Siamo tutti - ha aggiunto il ministro - sottoposti alla legge e le altre proposte che pure non possiamo accettare sono quelle che chiedono di modificare il Decreto del presidente del Consiglio in materia ambientale che, lo ricordo, è il più avanzato in Europa e nel mondo. Perché se noi facessimo una cosa del genere - ha puntualizzato - questa sarebbe clausola risolutiva automatica del contratto, l'investitore andrebbe via e Taranto perderebbe due miliardi e mezzo di euro di investimenti che la Am InvestCo è pronta a mettere per il risanamento ambientale e per il rilancio industriale dell'Ilva". "Per questi motivi - ha affermato inoltre De Vincenti - abbiamo dato disponibilità, ma nei limiti delle norme di legge e di ciò che fa andare avanti il negoziato e non di ciò che lo blocca".

"Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci per motivi che onestamente non riesco a capire ma che rispetto, ha deciso di disertare questa riunione così importante per la sua città. Ma faccio presente che oggi c'erano tutte le istituzioni del territorio, le forze economiche e sociali (Confindustria, Camera di commercio), i sindacati dei lavoratori, i sindacati confederali, tutte le amministrazioni in campo", ha sottolineato il ministro per il Mezzogiorno.

"Non posso che rispettare - ha spiegato il ministro - questa decisione, ma mi auguro che presto il sindaco prenda consapevolezza di quanto sia importante quello che stiamo facendo e che riprenda un rapporto di leale collaborazione con le istituzioni". Il ministro ha precisato che è stato fatto il punto "sullo stato di avanzamento del patto. Il dato sintetico è che noi abbiamo lavori già conclusi o attualmente in esecuzione, il che significa cantieri aperti o attività di bonifica in corso, per un totale di quasi 500 milioni di euro. Mi è capitato di leggere che ci si lamentava quando ricordavo questo dato e non ho veramente parole. C'è stato anche un apporto di risorse ulteriori".