Bari

Taranto, scontro su Ilva tra l'assessore e il sindacalista. Il ministro: "Sto con Bentivogli"

A Taranto l'avvio dei lavori per la copertura dei parchi minerari (ansa)
Durante un dibattito a Massafra, il respondabile dello Sviluppo economico della Regione Puglia, Mazzarano attacca l'esponente della Cisl: "Servo delle lobby". Bentivogli: "Dovrebbe chiedermi scusa per le offese che mi ha rivolto un suo sostentiore"
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TARANTO - Si infiamma la polemica sull'Ilva in Puglia tra una parte del sindacato, la Fim Cisl nello specifico, e il governo regionale. L'ultimo episodio a Massafra, nel Tarantino, nel corso di un dibattito sui temi dell'industria sfociato in un duro scontro tra il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, e l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano, del Pd, della stessa corrente del governatore Michele Emiliano.

Solidarizza con Bentivogli il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che su Twitter scrive "Marco non è facile da mettere al tappeto! Un abbraccio".
E a chi sempre su Twitter gli chiede di venire a Taranto per la campagna elettorale, Calenda risponde: "mi sono impegnato a tenere le crisi fuori dalla campagna elettorale. E' una delle ragioni per cui non mi sono candidato. La copertura dei parchi e l'avvio delle bonifiche sono le risposte che devo dare alla città".

Sull'Ilva resta lo scontro durissimo tra Fim Cisl e Regione Puglia, ma anche Cgil e Uil contestano la linea di Emiliano e del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, anch'egli vicino al governatore, i quali hanno presentato al Tar Lecce ricorso contro il Dpcm sul  nuovo piano ambientale del siderurgico. L'assessore Mazzarano, dopo il dibattito di Massafra al quale erano presenti anche i segretari generali di Fiom Cgil, Francesca Re David, e della Uilm, Rocco Palombella, parla "di tentativo di aggressione da parte di Bentivogli che si è avvicinato minaccioso alla nostra auto" e sostiene che "un leader sindacale che definisce bla bla bla il dovere di coniugare il diritto al lavoro col diritto all'ambiente, è servo delle lobby del carbone".

Risponde Bentivogli: "l'assessore regionale Mazzarano, invece di chiedere scusa per l'aggressione che ho ricevuto da un suo sostenitore, cosa fa? Inventa l'aggressione e mi definisce "Servo delle lobby del carbone". Un rappresentante delle istituzioni?" E anche la Fim Cisl di Taranto, col suo segretario Valerio D'Alò, ribadisce che "all'acceso confronto erano presenti le forze dell'ordine che non hanno rilevato nulla rispetto a quanto dichiarato dall'assessore".

E prende le distanze da Mazzarano anche il Pd di Taranto, a conferma ulteriore della spaccatura interna del partito, esacerbata prima dalle scelte per le candidature ed ora dalla campagna elettorale, tra le tre aree: Renzi, Orlando ed Emiliano. Per il segretario Pd, Giampiero Mancarelli, "Il Partito Democratico di Terra Ionica con il suo segretario e i membri della segreteria provinciale presenti, manifestano piena solidarietà al sindacato e, al contempo, condannano fermamente il brusco e sciatto comportamento dell'assessore regionale Mazzarano, sintomo evidente della scarsa attitudine al confronto democratico a cui, purtroppo, da mesi noi siamo abituati. 

Questa escalation segue le violente dichiarazioni espresse una settimana fa da Michele Emiliano il quale ha accusato i sindacati di mobbizzarlo come la palazzina Laf". Il riferimento del Pd tarantino è alla palazzina del laminatoio a freddo del siderurgico nella quale molti anni fa Emilio Riva, allora a capo dell'Ilva, confinò i delegati sindacali che riteneva "scomodi". Venivano retribuiti ma non svolgevano alcun lavoro. I delegati e il sindacato fecero causa a Riva che fu per questo condannato.
Prima di partecipare al dibattito a Massafra, Bentivogli aveva presieduto a Taranto un'assemblea Fim Cisl a Taranto e non aveva risparmiato stoccate ad Emiliano proprio sull'Ilva.

"Sono state dette cose assolutamente gravi da parte del governatore Emiliano - ha dichiarato Bentivogli - non è mai esistito  che un presidente della Regione si sceglie il sindacato di riferimento. Attacchi il sindacato, dice che lui è l'unico baluardo della difesa dell'occupazione. Noi non l'abbiamo mai visto nella difesa dell'occupazione dentro la trattativa sindacale che stiamo facendo unitariamente, tutti quanti insieme, anche con l'Usb, perchè nessun lavoratore sia licenziato. Ci aspettiamo che chi ricopre ruoli istituzionali, ne sia all'altezza".

E ancora, paventando il rischio concreto che Arcelor Mittal si disimpegni dall'acquisizione dell'azienda, ha aggiunto: "chi pensa che stiamo giocando, probabilmente dove è seduto è a posto. I 14mila dell'Ilva e i 7mila dell'indotto non hanno la stessa sicurezza occupazionale del presidente della Regione. Questo ci tengo a ricordarlo".