Bari

Il parroco di Lecce omaggia Stephen King e si traveste da It: "Mi criticano? Sfido le paure"

Don Luca travestito da It 
L'iniziativa di Don Luca per il Carnevale di Corsano. Alcuni l'hanno criticata ma il sacerdote spiega: "Serve per avvicinare i ragazzi all'oratorio e far passare un messaggio molto semplice: insieme cadono le paure"
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Decide di mascherarsi da It. Ma sotto la parrucca del clown che terrorizza i bambini - nel best seller di Stephen King, così come nell'ultimo film di Andrés Muschietti del 2017 - c'è un sacerdote di Corsano, comune della provincia di Lecce a pochi chilometri dal Capo di Leuca. È don Luca De Santis, 39 anni, da cinque parroco della chiesa di Santa Sofia.

La scelta si sfilare così in occasione della 36esima edizione del Carnevale di Corsano - "uno dei più belli di tutto il Salento" - ha fatto discutere, come riferisce il Nuovo Quotidiano di Puglia. Polemiche rispedite al mittente dal parroco.

"È stata una scelta condivisa dalle catechiste, dalle famiglie e dai ragazzi del servizio civile per avvicinare i ragazzi all'oratorio e far passare un messaggio molto semplice", spiga il sacerdote a Repubblica.

"Ci troviamo in un'epoca di forte individualismo. I ragazzi non s'incontrano più, non fanno associazionismo e si isolano. Invece, quando ci si ritrova insieme, si fa amicizia, si instaurano relazioni e si diventa comunità, si abbattono la solitudine e ogni forma di paura". È così che la scelta sulla maschera da interpretare è caduta su It, simbolo del male che viene sconfitto dall'unione dei ragazzini.

"Tant'è che come nel film, anche nella nostra messinscena di domenica 18 febbraio, It muore - continua don Luca - I nostri ragazzi, unendosi insieme, riuscivano a sconfiggerlo e con lui il terrore, la paura, la solitudine".

Messaggio tutt'altro che negativo, precisa il giovane parroco. E a chi ha storto il naso davanti alla scelta, da parte sua, di indossare il costume di It, risponde: "Mi sono mascherato anch'io per far capire che ci credo, che è una cosa importante, e questo ha attirato le famiglie della nostra parrocchia". Secondo il sacerdote, da 36 anni, ovvero da quando va in scena il Carnevale di Corsano, la parrocchia non aveva mai partecipato alla sfilata. Ecco perché "quando ho proposto la cosa molti si vergognavano ed è stato proprio questo a farmi capire che dovevo coinvolgermi in prima persona per dare l'esempio e incoraggiare".

Il suo It ha colpito nel segno a giudicare dai commenti positivi che si registrano sui social network. "Le relazioni e le amicizie che nascono in questi luoghi certamente - conclude - ci aiuteranno a combattere le tante solitudini, ad aver meno paura dell'altro, ad instaurare relazioni vere: dove si canta, si balla e si riflette insieme, dove ci si guarda negli occhi e non tramite uno schermo". Il suo clown, come il suo carnevale, insomma, sono una cosa seria. 
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