Bari

Cittadinanza onoraria italiana per 50 figli di immigrati, così Acquaviva supera la "lacuna Ius soli"

La cerimonia di consegna della cittadinanza  
Nel Barese cerimonia di cerimonia di consegna con la vicepresidente Unicef. "Un gesto per colmare una lacuna di questa legislatura:almeno altri 50 bambini del paese che aspettano lo stesso riconoscimento"
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"Ci siamo conosciute alle elementari. Lei era simpatica e siamo diventate amiche". La normalità di un'amicizia fra bambini non conosce nazionalità, provenienza, colore della pelle. Stamattina erano più di cento i bambini e gli adolescenti nella Sala delle Feste di Palazzo De Mari ad Acquaviva delle Fonti alla cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria italiana a 50 ragazzi nati in Italia da genitori extracomunitari.

Il sindaco, Davide Carlucci, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, la vicepresidente nazionale Unicef Silvana Calaprice e il vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, monsignor Giovanni Ricchiuti, hanno consegnato anche un attestato all'amico del cuore di ognuno di loro.

L'iniziativa è stata intitolata 'Io come Tu' e ha riguardato per il momento cinquanta bambini, accompagnati dalle loro insegnati, di età compresa fra i 9 e i 18 anni e le loro famiglie originarie di Albania, Cina, Perù, Senegal, Marocco, Tunisia, Somalia. Ad Acquaviva ci sono almeno altri cinquanta bambini fra zero e nove anni che hanno i requisiti per ottenere la cittadinanza onoraria ma "per loro - dicono gli organizzatori - speriamo non serva un gesto simbolico perché ci auguriamo che presto ci sarà una legge che li renda italiani di diritto".

"Mi dispiace che la legislatura si sia chiusa senza il voto sullo Ius soli - ha detto il presidente Emiliano - L'impegno della Puglia sarà chiedere al prossimo governo di riportare in Parlamento quella norma, perché questa sala dimostra come sarà il mondo tra qualche anno e sarà bellissimo".

"Questa terra è la casa comune dove abitiamo tutti - ha detto il vescovo - In questi giorni in Italia stiamo sentendo numerosi appelli contro il sogno di camminare insieme, e invece siamo tutti fratelli in questa straordinaria e a volte drammatica storia che è l'umanità".

Quello della cittadinanza onoraria ai minorenni nati in Italia da genitori extracomunitari è un percorso avviato da Unicef e Comune di Acquaviva circa un anno fa. "Un popolo che non è capace di dire a tutte le persone nate qui e che arrivano qui che non sono nostri fratelli, è un popolo debole e che ha paura - ha detto il sindaco - Oggi vogliamo dare una dimostrazione di forza e orgoglio nazionale - ha continuato Carlucci - l'orgoglio di italiani capaci di accogliere tutti, a partire da questi nostri bambini, colmando la lacuna delle legge non approvata sullo Ius soli".
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