Bari

Pd, in Puglia tre segretari provinciali contro Michele Emiliano: "Sconcertati dalle sue scelte"

Il governatore pugliese Michele Emiliano (ansa)
Nel mirino dei rappresentanti di Taranto, Lecce e Brindisi la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia ("notoriamente un uomo di destra" in Aqp e i tagli alle strutture sanitarie sul territorio
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I segretari del Pd di Taranto, Giampiero Mancarelli, di Lecce, Ippazio Morciano, e di Brindisi, Rosaria Fusco, chiedono ai vertici nazionali dem di intervenire per la situazione in Puglia in quanto contestano il governatore pugliese, Michele Emiliano, anch'egli dem, per la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia, ex sindaco di centrodestra di Bari ed ex deputato di Forza Italia, alla presidenza di Acquedotto pugliese (Aqp) e per la riorganizzazione nella sanità dei Punti di primo intervento (Ppi).

"Di fronte alle ultime operazioni che si stanno determinando nella nostra Regione, sentiamo la necessità di comunicare, sconcertati come siamo - fanno sapere - l'assoluta indifferenza del governatore Emiliano verso gli organi del partito democratico cui fa parte, così come l'assoluta alienazione del suo agire quotidiano da quelle che sono le istanze urgenti dei territori, l'assoluta superficialità nel tenere a mente il mandato che gli è stato affidato: il governo della Regione Puglia in primis". E ancora - rimarcano - "grande è stata l'amarezza nell'apprendere la nomina di Di Cagno Abbrescia, notoriamente uomo di destra, a presidente del cda di Aqp, un'operazione che difficilmente sapremo spiegare ai nostri interlocutori quotidiani".

"In ultimo - dicono i segretari Pd di Taranto, Lecce e Brindisi - le decisioni in tema di Ppi e quelle sulle nomine dei direttori generali nella sanità, con la introduzione della nomina del management ad esclusivo appannaggio del presidente in antitesi a quanto da noi sempre suffragato (liberare la sanità dalla politica) rappresentano una escalation incomprensibile e poco giustificabile al nostro mondo, ai nostri iscritti. Alle prossime elezioni regionali - rilevano i tre esponenti provinciali del Pd - vorremmo essere credibili per le cose fatte, ripensando nel mondo che cambia i valori a cui siamo chiamati, ossia la giustizia, l'ambiente, gli ultimi: dalla sanità, passando per la chiusura del ciclo dei rifiuti, la decarbonizzazione, il welfare, la spesa europea. Si è credibili agli occhi degli elettori, non sbancando pezzi di ceto politico assolutamente alieni alla nostra cultura riformista e progressista, bensì governando bene e amministrando la nostra Regione. Poi il resto".

"Pertanto - rilevano i segretari a Pd di Taranto, Lecce e Brindisi - non intendiamo più essere trascinati nella baraonda di un partito in cui non vigono regole basilari di rispetto delle reciproche funzioni. Disponibili e sempre pronti ad adempiere a pieno al nostro compito di sostenere politicamente i valori a cui si richiama il centrosinistra ed essere campanello d'allarme e compensatori dei conflitti tra cittadini e istituzioni. Chiediamo agli organismi superiori del nostro partito - concludono - di intervenire sulle questioni evidenziate".
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