Bari

Barbara Lezzi ministro per il Sud: 'negligente' sui rimborsi poi perdonata dal M5s

Leccese, 46 anni, nel suo collegio ha battuto i big Bellanova e D'Alema. Prima di rimborsopoli fu colpita anche da una presunta parentopoli, reclutando e poi licenziando la figlia del compagno
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Barbara Lezzi è alla sua seconda legislatura come parlamentare. Di Lecce, 46 anni, professione impiegata, arriva in Parlamento nel 2013. A Palazzo Madama è eletta anche nel 2018, questa volta battendo nel collegio uninominale di Nardò big come Teresa Bellanova del Pd, vice ministro dello Sviluppo economico, e Massimo D'Alema schierato da LeU.

Un plebiscito per nulla scalfito dallo scandalo dei rimborsi non fatti da alcuni parlamentari del M5S. Finisce nella lista nera di coloro che non hanno rispettato le regole del movimento perché risulta che abbia restituito 132mila 557 euro ma c'è un bonifico contestato di circa 3500 euro "immediatamente sanato", dicono dai 5S. E in accordo col Movimento annuncia che verserà tre mensilità di restituzione in più al fondo per il microcredito come penale per l'errore fatto".

Lei si giustifica. Parla di "negligenza", risulta "un unico bonifico non andato a buon fine" spiega.

"L'unica cosa che mi riconosco - aggiunge - è la negligenza del non avere seguito l'esito delle operazioni. Esito che per un bonifico è negativo presumibilmente per carenza di fondi. Ma ho restituito 132.741,20 euro. La mia buonafede mi rende tranquilla".

Nel 2013, scivola su una presunta parentopoli perché tra le sue collaboratrici al Senato, recluta la figlia del suo compagno. Quando si scopre, rescinde il contratto. "Non ho violato alcuna regola - dice - né quelle del regolamento del Senato che vieta di assumere collaboratori fino al quarto grado di parentela, né quelle del codice di comportamento del M5S che non prevede limiti sull'assunzione dei collaboratori personali".