Bari

Ilva, il sindaco di Taranto scrive al ministro Di Maio: "Il tempo stringe, venga a portare la speranza"

(ansa)
Rinaldo Melucci si rivolge al vicepremier e ministro del Lavoro: "Non si faccia condizionare da certe voci radicali". E sull'ipotesi di chiusura: "Non sta a me rammentarle la quantità di miliardi necessari"
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"Gentile ministro, sono certo che non abbia bisogno di ulteriori sollecitazioni rispetto alla vicenda Ilva, che riveste carattere cruciale per l'intero sistema Paese, ma che soprattutto rappresenta il paradigma di come lo Stato e il mercato abbiano ferito una comunità per generazioni, senza alcuna accettabile compensazione, fino a oggi senza la cornice delle moderne tutele che nei contesti civili ed evoluti sono sovraordinate e precedono qualunque accordo sindacale, ovvero trattativa industriale e finanziaria".

Con queste parole inizia una lettera che il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha scritto al ministro del Lavoro Luigi Di Maio garantendo di non scrivere con "pregiudizio politico" "ma con la consapevolezza che un dossier del genere è complesso per chiunque merita tempo ed energie, che non si possono confinare all'atto del semplice insediamento al dicastero da lei ora guidato".

"Sento il bisogno di segnalarle alcune questioni che forse non troverà in cima all'agenda dei tecnici, ma che i cittadini di Taranto avvertono come dirimenti - precisa ancora il sindaco di Taranto - intorno ad Ilva il più drammatico errore che si può compiere è quello di non lavorare sulle carte, sulle copiose analisi degli organismi deputati al controllo sanitario e ambientale, al riparo dalle speculazioni politiche e lontani dalle ideologie che forse ciascuno si porta dietro, anche inconsciamente".

"Non si faccia condizionare da certe voci radicali, minoritarie e disfattiste, venga a portare la speranza, venga a portare alle istituzioni del territorio autorevoli e inconfutabili linee guida sul futuro di Ilva - dice Melucci - Veda con i suoi occhi quanto è grande lo stabilimento, quanto prossimo al quartiere Tamburi, quante attivita portuali e collaterali dipendono da quell'opificio, quanta ricchezza una Ilva resa finalmente sostenibile e in linea con i migliori standard tecnologici e normativi europei può ancora produrre, in un areale socio-economico che travalica di molto il territorio comunale di Taranto".

"Purtroppo, - rileva ancora il sindaco del capoluogo ionico - tutte le considerazioni si infrangono contro lo scoglio pratico del tempo a nostra disposizione. Come avrà di certo verificato, le risorse per tenere avviati in sicurezza gli impianti, pagare gli stipendi e i fornitori, o persino quelle accantonate solo per spegnere gli altoforni all'improvviso, sono in rapida via di esaurimento. Dunque, prima ancora di discutere di rilancio, riconversione oppure chiusura definitiva, lei ha l'esigenza di iniziare questa corsa contro il tempo. Rispetto al tema della chiusura, non sta a me rammentare la quantità di miliardi necessari per una impeccabile pluridecennale bonifica, tesa a evitare lo scenario di una seconda Bagnoli, se possibile su scala maggiore. Ne possiede il Civico Ente gli strumenti per valutare le implicazioni e le difficoltà di una riconversione, caso per cui lei dovrebbe indicarci quale assetto produttivo di destinazione, in grado di assorbire dignitosamente piu di 22mila addetti, tra diretti e indiretti, addetti di età media 40 anni, quindi nel contempo destinati in una simile ipotesi a una non agevole riqualificazione professionale, né a un rapido pensionamento".

"Signor ministro, io sono prima di tutto un papà tarantino, che di fronte alle coperture economiche, il sostegno pieno del governo e un progetto affidabile non avrebbe alcuna remora verso le più disparate soluzioni", scrive ancora Melucci rilevando che  "il lavoro svolto dal suo precedessore e degno della più alta e imparziale considerazione, rappresenta un ottimo punto di ripartenza, specie se si vuole tenere come bussola lo scarso tempo ancora a disposizione. Riconvochi presto tutti gli attori di buona volontà e che hanno titolo - conclude il sindaco Melucci - facciamo svoltare insieme Taranto, sarà un test per la modernita dell'intero Paese".