Bari

Foggia, offrivano agli anziani prostitute anche minorenni e poi li ricattavano: sei arresti

Un presunto giro di prostituzione, anche di ragazzine, per tenere sotto scacco ultrasettantenni. I furti avvenivano anche durante gli incontri sessuali

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FOGGIA - Sono coinvolte anche due minorenni di 15 e 16 anni nel presunto giro di prostituzione, con finalità estorsive,  smascherato dai carabinieri a Rodi Garganico, nel foggiano. I militari hanno, infatti, eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, dei reati di furto aggravato, estorsione aggravata e ricettazione.

In carcere finiscono Amelia Carrassi di 22 anni, Alessandro Russi di 30, Rita D'Errico di 44. Domiciliari invece per Selene Metta di 27 anni, Ilaria D'Errico di 28, e Luca Delle Fave di 43. Un settimo indagato, Florin Laurentin Costache, romeno di 28 anni, risulta irreperibile. Per lui è stato emesso il divieto di dimora nel comune garganico. L'inchiesta sulla prostituzione e sullo sfruttamento della stessa, anche minorile, è stata stralciata ed è ancora in corso di svolgimento.

Le indagini sono iniziate nel 2016 e da subito si sono concentrate sulla figura di Amelia Carrassi. Secondo l'accusa, infatti, quest'ultima, avrebbe intrattenuto personalmente rapporti sessuali a pagamento con anziani del posto e avrebbe procurato loro incontri intimi con altre ragazze, anche di 15 e 16 anni, al fine di estorcere  denaro o di compiere furti dai rispettivi appartamenti. Tre le vittime accertate dagli inquirenti, tutti ultrasettantenni.

Ad avere la peggio è stato, però, un 80enne del posto che, non solo ha subito numerosi furti in casa, molti dei quali avvenuti proprio durante gli incontri, ma poi è stato vittima anche di episodi estorsivi. Dalle indagini è emerso infatti che Amelia Carrassi e Alessandro Russi hanno ripetutamente minacciato l'anziano di raccontare ai suoi familiari le sue abitudini sessuali. Sotto ricatto hanno quindi costretto la vittima a effettuare bonifici bancari, a consegnare loro importanti somme di denaro contante e perfino a sottoscrivere un contratto di cessione di due terreni.

In una circostanza l'80enne, dopo aver subito il furto di una pistola regolarmente detenuta, ha contattato la 22enne chiedendole di restituirgli l'arma. L'indagata ha prima negato ogni addebito, poi però si è resa disponibile a  recuperarla in cambio di mille euro. Quest'ultima, inoltre, ha imposto all'anziano di non denunciarla, dietro la minaccia di raccontare ai carabinieri dei rapporti sessuali a pagamento consumati con le ragazze minorenni.

"Se mi arriva una denuncia a casa poi ti faccio vedere cosa ti combino! Tanto io ho sempre il coltello dalla parte del manico". Questo il tono delle intimidazioni. Le indagini sono proseguite per circa quattro mesi e hanno consentito di accertare un giro d'affari di circa 150mila  euro consistente in denaro contante, bonifici bancari, spese effettuate con una carta bancomat, uno smartphone di ultima generazione, un orologio di valore.