Bologna

Ferrovia "Direttissima" Bologna-Prato, otto sindaci scrivono a Rfi e governo: "Tre anni di lavori, troppi disagi"

Il piano prevede lo stop nei giorni festivi e parziale circolazione in quelli feriali, "così si mettono in difficoltà pendolari e settore turistico"
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BOLOGNA - I Comuni di Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi, Monzuno e San Benedetto val di Sambro assieme all'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese da un versante; Prato e i Comuni di Cantagallo, Vaiano, Vernio dell'Unione della Val di Bisenzio dall'altro chiedono insieme modifiche al progetto di Rfi di lavori sulla ferrovia Direttissima Bologna-Prato manifestando "sincera preoccupazione per l'impatto dei lavori" la cui durata prevista, nel protocollo d'intesa firmato da Rfi, Emilia-Romagna e Toscana è di tre anni, dal 2018 al 2021.

I lavori - studiati per adeguare la linea trasporto merci agli standard europei - comporteranno il blocco del servizio nei giorni festivi per l'intera giornata, e nei feriali dalle 9.30 alle 16.30, "mettendo in difficoltà due vallate, quelle del Bisenzio e del Setta, già sottoposte quotidianamente ad un forte traffico automobilistico". I sindaci, nella lettera inviata a Rfi, ai governatori delle due Regioni coinvolte e al viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini - ricordano l'importanza "della valorizzazione e il potenziamento dei collegamenti appenninici (sentieristica, ciclabili, ferrovia, viabilità slow) per la promozione di una fruizione sostenibile del territorio. Siamo convinti che il progetto di Rfi possa rappresentare un'opportunità vera di sviluppo per il territorio
- scrivono i sindaci - solo però se riesce a sostenere anche i bisogni e le politiche di governo volte ad implementare gli investimenti in campo turistico, nelle energie rinnovabili, nella mobilità ciclo - pedonale e nell'innalzamento della qualità della vita per i nostri cittadini. Con questo progetto – aggiungono - invece le nostre valli rischiano seriamente una regressione che vanifica gli sforzi di sviluppo finora intrapresi dalle nostre comunità".

Dunque le richieste dei primi cittadini dei Comuni coinvolti: che "non siano previste interruzioni della linea nelle ore diurne -
in cui il servizio è più utilizzato da studenti e pendolari - e di mantenere il servizio, anche se in misura parziale, durante i fine settimana". Poi chiedono "di migliorare l’accessibilità al servizio ferroviario tramite interventi presso le stazioni (migliorare l’illuminazione, i parcheggi, l’accesso per i diversamente abili), investire sulla comunicazione con i cittadini, sulle barriere anti-rumore e in tutto ciò che porti a migliorare il servizio".

Gli amministratori chiedono anche  "opere compensative da attuare sul territorio, sia come risarcimento per i disagi che inevitabilmente la popolazione interessata dovrà subire, sia come investimento per potenziare il trasporto ferroviario per i pendolari e per i turisti. Queste opere potrebbero essere per esempio una pista ciclopedonale che colleghi Vernio a Vaiano, come anche un percorso ciclopedonale che colleghi le stazioni della Valle del Setta con il percorso Eurovelo che si svilupperà lungo la valle del Reno. Per ciò che concerne l’area toscana, inoltre, si chiede vengano aggiunte nuove fermate che permettano alla Direttissima di svolgere un ruolo di metropolitana di superficie.