Bologna

Legge urbanistica in Emilia-Romagna, il sì della Regione: "Meno consumo di suolo"

Sinistra italiana e Mdp contrari. Il governatore Bonaccini: "Ma la maggioranza non cambia”. Ambientalisti all’attacco

1 minuti di lettura
Passa la legge urbanistica regionale, ma lascia sul campo qualche ferito. Sinistra italiana e Mdp, benché in maggioranza, hanno votato contro, così come L’Altra Emilia Romagna, i Cinque stelle e la Lega. Forza Italia si è astenuta e così la nuova norma, in vigore già dal primo gennaio 2018, è passata coi soli voti del Pd. "Uno strappo che non è una rottura", ha detto il Governatore Stefano Bonaccini e a riprova di ciò cita la disponibilità dei dissidenti a votare la legge di bilancio in programma domani.

• CHI ESULTA E CHI NO
La giunta di viale Moro doveva risolvere il rebus di "imporre una svolta nel consumo di suolo", come ha detto lo stesso Bonaccini, ma senza scontentare le aspettative del "patto per il lavoro", vale a dire imprese, a cominciare da Confindustria, e i sindacati ieri unanimemente soddisfatti del voto favorevole. Pagando però il prezzo della contestazione ambientalista ( ieri Legambiente ha presidiato la Regione per protesta) ma incassando il consenso pure dei sindaci "nemici" come quello di Parma Federico Pizzarotti.


• "LIMITIAMO IL CONSUMO DI SUOLO"
"Ci riproponiamo di limitare il consumo di suolo da una previsione di 250 Km quadrati a 70, riducendo la percentuale di espansione dall’attuale 11% al 3% ", spiega l’assessore all’Urbanistica Raffaele Donini. Un taglio che però vedrà una fase transitoria di tre anni in cui i Comuni dovranno allestire gli uffici di piano e smaltire gli interventi già in itinere. E su questo punto è avvenuto lo scontro con Sinistra italiana e Mdp.

• IL RUOLO DEI COMUNI
L’altro elemento di discordia è legato alle tante deroghe e al ruolo dei Comuni che, a giudizio di Sinistra italiana e Mdp, perderebbero il potere decisionale sulla gestione del territorio passando da pianificatori (Prg) a mediatori coi privati che propongono iniziative. Secondo Donini, invece, i Comuni saranno comunque protagonisti nella pianificazione .