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Carpi, presidio di Forza Nuova sotto l'appartamento affittato dall'assessore ai migranti

Il presidio di Forza Nuova in via Martinelli, a Fossoli di Carpi (foto da Facebook) 
Il sindaco Bellelli scrive a Minniti: "L'ombra dell'intimidazione, così non è garantita la serenità a chi vuole collaborare con le istituzioni"
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MODENA - "L'ombra della intimidazione". Una manifestazione di Forza Nuova sotto una palazzina di Fossoli di Carpi (località dove nel 1942 fu istituito un campo di concentramento e smistamento) dove dalla scorsa estate abitano sei richiedenti asilo. In un appartamento di proprietà dell'assessore comunale al Bilancio, Cesare Galantini, affittato alla cooperativa Caleidos, che si occupa di accoglienza dei migranti: è accaduto ieri sera, e oggi, in una lettera aperta rivolta al ministro dell'Interno Marco Minniti, il sindaco della cittadina modenese, Alberto Bellelli, parla appunto di "intimidazione" e di un "presidio ad personam", e chiede al ministro "come posso proseguire ciò che mi viene chiesto dallo Stato", ovvero favorire l'accoglienza dei migranti sul territorio, "se non viene garantita la serenità e l’esercizio del diritto di ogni cittadino che voglia collaborare con le Istituzioni?".

Il sindaco Bellelli parla di "grande imbarazzo istituzionale". Perché la decisione di affittare l'appartamento presa dall'assessore Galantini "era assolutamente nel novero delle sue prerogative di cittadino", ma questo ha portato nei giorni scorsi a una mozione di sfiducia da parte del Movimento 5 stelle che ne chiedeva le dimissioni (ipotizzando il reato di falso in atto pubblico per la mancata comunicazione del fatto, o anche soltanto il conflitto di interessi) dopo aver raccolto le lamentele degli altri abitanti di via Martinelli che dichiaravano di non essere stati informati in anticipo dell'arrivo dei profughi. Galantini, parlando alla Gazzetta di Modena, ha rivendicato "la mia totale buona fede, per mia convinzione politica e in un momento in cui l’emergenza profughi si faceva pesante", di "mettere a disposizione della cooperativa Caleidos un appartamento di mia proprietà, che è maturato in un’ottica di servizio e non per lucrare". Ribadendo che si tratta di un contratto di affitto "regolare, è stato firmato da me e dalla cooperativa Caleidos".

Oggi arriva la lettera del sindaco di Carpi, che punta il dito contro la formazione neofascista. "Da subito - ricostruisce Bellelli - abbiamo scelto il modello dell’accoglienza diffusa da più parti e da Lei stesso indicato come modello vincente. Diversi cittadini carpigiani hanno messo a disposizione dei soggetti gestori unità abitative in favore di questo processo d’integrazione". Fra di essi anche Galantini. Le lamentele, poi la mozione di sfiducia. "Ne è nata una bufera mediatica che ha sortito un’indecente manifestazione di Forza Nuova tenutasi dinnanzi alla abitazione in oggetto, già abitata dagli ospiti".

E non è un dettaglio da poco, per Bellelli. Già nella scorsa estate, riporta il primo cittadino, "Forza Nuova ha tenuto un presidio nei pressi di un’altra palazzina ma almeno in questo caso non era ancora abitata dai richiedenti asilo. Fermo restando la mia personale visione che individua una palese incostituzionalità di movimenti quali quelli di Forza Nuova sono a chiederle come si possa permettere la tenuta di manifestazioni ‘a domicilio’. L’ombra della intimidazione, lascia solo il posto alla pressione mediatica che chiunque voglia mettere a disposizione un proprio alloggio, per l’emergenza immigrati, viene a subire".

La legittimità delle espressioni di dissenso verso le politiche del Governo, declinate sul territorio, "può invadere la serenità a cui ha altrettanto diritto chi decide di rispondere a degli appelli istituzionali, di mettere a disposizione unità abitative utili a far fronte a questa emergenza? Chi può oggi, senza avere il legittimo sospetto di vedersi destinatario di un presidio di Forza Nuova ‘ad personam’, rispondere ad un nuovo invito al senso civico nel concorrere alla messa a disposizione di alloggi per richiedenti asilo nella nostra città? Dilatando il concetto, chiunque eserciti un diritto o un’azione non contraria alle leggi vigenti, può vedersi bersaglio di quanti non condividono quella scelta".

"Compito di un sindaco - conclude Bellelli nella lettera a Minniti - è quello di cucire, tenere il più possibile coesa la propria comunità. Questo compito diventa arduo se si permettono manifestazioni di questo tipo atte a dividere le persone e a intimidirle".