Bologna

Bologna, deluso dallo Ius Soli parroco manda il Vangelo ai politici

L'iniziativa di don Tarcisio Nardelli: "Leggetelo e confrontatelo con le vostre scelte"

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A farlo "arrabbiare", prima di Natale, era stata la mancata approvazione della legge sullo Ius Soli, al punto da voler scrivere una lettera al presidente del Senato, Pietro Grasso, per "pretendere uno a uno tutti i nomi degli assenti" che, facendo saltare il numero legale, hanno impedito di approvare la legge. Il secondo spunto, invece, è arrivato dal video della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che invitava gli italiani a fare "la rivoluzione del presepe". Da qui è partito don Tarcisio Nardelli, parroco del Cuore Immacolato di Maria nel quartiere Borgo Panigale, a Bologna, che durante il periodo natalizio ha spedito a 12 leader politici italiani una sua riflessione sul presepe e sui simboli cristiani, insieme a una copia del vangelo. "Perché tu lo legga e possa confrontare le tue scelte politiche con la parola di Gesù", ha scritto nella missiva.

Le dodici buste sono state inviate ai principali rappresentanti di ogni schieramento, a cominciare dal premier Paolo Gentiloni e dallo stesso Grasso. Ma anche, tra gli altri, a Matteo Renzi, Luigi Di Maio, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Maurizio Lupi e Beatrice Lorenzin. "Non ho la pretesa che tutti, anche chi è ateo, lo leggano - spiega don tarcisio all'agenzia Dire - ma chi chiede il voto dei cattolici dovrebbe tener conto del Vangelo. Ho paura che oggi però siano in pochi...".

Compiuto il gesto, don Tarcisio ha anche promesso ai suoi parrocchiani di non parlare più di politica fino alle elezioni del 4 marzo. Nella sua riflessione natalizia, il parroco dice di aver capito che "non solo le banche in fallimento, il testamento biologico, l'abbassamento delle tasse, la permanenza o l'uscita dall'euro saranno argomento di battaglia e propaganda elettorale senza esclusione di colpi. Ma anche il mite presepe inventato da San Francesco... Se Gesù è nato in una stalla - scrive - come non vedere chi oggi nasce nelle povere capanne dell'Africa, nei campi di sterminio in Libia e nei barconi che cercano di attraversare il Mediterraneo". Se Gesù è dovuto scappare in Egitto, continua il parroco, "come faccio a non accogliere tutti coloro che a causa di guerra, violenza, terrorismo, fame, carestia non hanno futuro nei loro paesi e fuggono cercando pace e speranza di vita tra noi?".

Il parroco non risparmia però le sue bacchettate neppure a chi, tra gli stessi sostenitori dello Ius Soli, vuole cancellare a tutti i costi i simboli religiosi: "E' una stoltezza bella e buona quella di certe maestre, zoccolo duro di una certa sinistra, che hanno abolito nella recita di Natale la presenza di Gesù bambino e si rifiutano di fare il presepe a scuola. Il presepe non offende, se non l'ideologia sinistra di certe persone. La civiltà e la cultura che dobbiamo proporre è quella del dialogo, in cui io mostro i valori in cui credo e l'altro mi mostra i suoi. Lui farà fatica a capire, ma anch'io faccio fatica a capire la fede islamica. Questo però non è un motivo perchè sia io che lui facciamo silenzio sulle nostre fedi. Dobbiamo educarci a un dialogo libero, rispettoso e gioioso".