Bologna

Una Bologna che cresce grazie agli immigrati. Sì, ma dai dintorni e dal Sud Italia

Il dossier dell'ufficio Statistica del Comune fotrografa la popolazione cittadina. Sorpasso del quartiere Porto-Saragozza sul Navile. Il 9% dei residenti ha più di 80 anni. E ci sono 75mila persone sole
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BOLOGNA - Il rapporto è 10 a 1 rispetto ai matrimoni, ma è incoraggiante il numero di unioni civili registrate a Bologna: nel 2017 sono state 95, una media di otto ogni mese, tre quarti delle quali hanno riguardato una coppia di uomini; dall'introduzione di questa nuova realtà nella riforma del Diritto di famiglia (settembre 2016) a Bologna si sono firmate 137 unioni civili. Sono invece 949 i matrimoni celebrati in città lo scorso anno: quasi il 75% (poco meno di 700) sono civili, il resto religiosi. Sono alcuni dei dati che emergono dall'analisi "La popolazione di Bologna" redatto dall'ufficio Statistica del Comune.

Il segno più. Una popolazione che cresce. Che cresce nonostante il saldo naturale sia ampiamente negativo: per 3095 nascite (14 in meno rispetto all'anno precedente, -0,5%) si sono contate 4853 morti (204 decessi in più del 2016, +4,4%). "L’aumento dei livelli di mortalità si rileva essenzialmente tra gli ultraottantenni, che sono particolarmente numerosi nella popolazione bolognese", spiega la nota di Palazzo d'Accursio.

Saldo naturale e saldo migratorio. Fra nascite e morti la differenza è di 1758 persone in meno, ma a colmare questo vuoto arrivano gli immigrati: quasi 16mila, di cui due terzi, 10mila, sono italiani da altre zone dello Stivale (e 13mila invece, coloro che, fra italiani e stranieri, hanno lasciato la città: il saldo migratorio è di +2652 persone). Così i conti finali vedono il segno positivo: la popolazione cittadina al 31 dicembre 2017 era di 389mila persone, 900 in più rispetto al 2016. La percentuale di crescita è pressoché irrisoria, +0,2%, ma è il trend che conta: dal 2007 si contano 17mila residenti in più.

Da dove veniamo, dove andiamo. La stragrande maggioranza degli immigrati proviene dunque dall'Italia, il 25% da altri Comuni del Bolognese e il 24% dal Sud e dalle isole. Al contrario, sono i Comuni dell'hinterland ad attirare i bolognesi che lasciano le due Torri: soprattutto San Lazzaro, Casalecchio, Castel Maggiore, Anzola, Granarolo, Zola Predosa.

L'identikit del bolognese medio. Il bolognese medio ha circa 47 anni e abita in periferia. In centro risiede infatti solo un residente su 7 (53mila persone). Gli anziani over80 sono il 9% della popolazione, e sotto le due Torri si contano 187 ultracentenari, fra cui quattro donne che hanno già compiuto i 107. Il quartiere più popoloso è il Porto-Saragozza (69mila abitanti), che supera di pochissimo il Navile (68mila), da sempre in testa. Le famiglie sono 200mila, 75mila le persone sole.

Stranieri. Il numero di residenti stranieri è sostanzialmente stabile rispetto all'anno scorso, e si attesta a 59700. E' straniero il 15% della popolazione, e a sua volta, nel 40% dei casi arriva dall'Europa, nel 36% dall'Asia. Sette stranieri su 10 hanno meno di 45 anni, e il 17% è in età scolare.
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