Bologna

Terzo arresto per il pestaggio di un carabiniere a Piacenza

L'aggressione al carabiniere (ansa)
E' un giovane modenese legato alla galassia antagonista
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E' stato arrestato un terzo uomo per il pestaggio del carabiniere avvenuto a Piacenza, lo scorso 10 febbraio, durante il corteo antifascista contro l'apertura di una sede di Casapound. Si tratta di Lorenzo Canti, un modenese che studia a Bologna (dove fa anche consegne per conto di una pizzeria), appartenente al mondo degli antagonisti e legato al Collettivo Universitario Autonomo di Bologna. Il giovane avrebbe partecipato all'aggressione insieme ai due manifestanti già arrestati a Pavia e Torino. La sua custodia cautelare è in fase di esecuzione a Bologna.

Il militare, caduto in terra dopo uno scontro tra il suo reparto e i manifestanti, era stato accerchiato da diverse persone e colpito ripetutamente con calci e pugni e poi con lo stesso scudo che gli era stato sottratto dopo la caduta. Uno degli indagati è stato fermato a Pavia, è un 23enne incensurato di origine egiziane. Si chiama Moustafa Elshennawi e, secondo gli investigatori, sarebbe colui che ha prima strappato lo scudo al militare e poi lo ha utilizzarlo per colpirlo. L'altro è stato fermato a Bussoleno, in provincia di Torino: si chiama Giorgio Battagliola e lavora come cuoco in un ristorante della Val Susa.

I fatti risalgono a sabato pomeriggio scorso, quando il collettivo piacentino 'Contro Tendenza' aveva organizzato una manifestazione per protestare contro l'apertura di una sede di CasaPound
 a Piacenza. Un'iniziativa che si inseriva anche tra le reazioni ai fatti di Macerata e alla quale hanno preso parte anche numerosi giovani provenienti da altre città. Quando il corteo ha cercato di sfondare il cordone di sicurezza, i carabinieri hanno risposto con una carica. Nel tafferuglio un militare è caduto a terra e contro di lui si sono accaniti, con calci e pugni, alcuni manifestanti, due dei quali sono stati, appunto, identificati e arrestati dalla polizia.

L'aggressione era diventata un caso politico sul quale 
era intervenuto anche il ministro dell'Interno.