BOLOGNA - Il segretario nazionale del Pd Matteo Renzi è arrivato a alla Casa del popolo Corazza per un pranzo con i militanti dem, non prima di essere andato in visita alla casa di Lucio Dalla. In tutto i coperti sono circa 350 ma molta gente è in piedi.
Con lui Pierferdinando Casini, candidato in coalizione con il Pd nel collegio uninominale di Bologna al Senato. Il leader centrista ha tolto la sua sciarpa della squadra del Bologna e ha provato a metterla al collo di Renzi - che però l'ha subito rifiutata: "Non scherziamo, ognuno si tiene la sua squadra" - e dopo l'ha abbracciato. Presenti anche il sindaco Virginio Merola, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e diversi esponenti del Pd, tra cui diversi candidati alle politiche come Andrea De Maria e il segretario del Pd di Bologna, Francesco Critelli.
"Che effetto mi fa l'essere in una casa del Popolo? L'effetto è di stare a casa mia, nella mia città tra la gente che conosco da 30 anni con cui non ho condiviso dei progetti politici e oggi condivido un'idea di fondo: fermare i barbari che sono Salvini e 5 Stelle" ha detto Casini. "D'Alema fa un appello di voto per LeU? Lo capisco. Ma chi vota Liberi e Uguali - ha spiegato Casini - al massimo ha la speranza di far vincere la Lega o i Cinquestelle. Chi può fermarli siamo noi, moderati e progressisti, Pd e alleati, il resto sono chiacchiere".
Una sfida che, per quanto riguarda il Movimento, si alimenta anche del caso "Rimborsopoli". "Noi non abbiamo truffato, noi non abbiamo photoshoppato gli scontrini - ha tuonato Matteo Renzi -. Poi ognuno fa quello che vuole con il denaro del proprio partito, ma non accettiamo che tutti i giorni vengano a farci la morale. Io la conosco la fatica quotidiana fatta per fare volontariato che diventa politica. Il Pd fa dell'onestà la sua cifra fondamentale e non prende lezione dai 5stelle". E ancora: "In questa legislatura abbiamo abolito il finanziamento ai partiti. Se il Movimento 5 Stelle ha restituito 23 milioni, considerate che noi nel 2010 prendevamo 60 milioni di euro. Ore ne prendiamo zero. Noi con la legge abbiamo restituito molti più soldi del Movimento 5 Stelle".
E dopo il 4 marzo cosa accadrà? "La possibilità che Tajani possa essere il premier? Questo è un problema che riguarderà il post voto e soprattutto il presidente della Repubblica", ha detto Casini.
"Vedere un presidente del Senato che fa battute contro colleghi presidenti di Commissione è triste: il segno di un vero degrado istituzionale. Così vanno i tempi...".Così Casini ha commentato la frase di Pietro Grasso: "Se Renzi ha detto che bisogna turarsi il naso per votare Pd, non c'è dubbio che anche Prodi si dovrà turare il naso per votare a Bologna Casini e non certamente Errani..".
Con lui Pierferdinando Casini, candidato in coalizione con il Pd nel collegio uninominale di Bologna al Senato. Il leader centrista ha tolto la sua sciarpa della squadra del Bologna e ha provato a metterla al collo di Renzi - che però l'ha subito rifiutata: "Non scherziamo, ognuno si tiene la sua squadra" - e dopo l'ha abbracciato. Presenti anche il sindaco Virginio Merola, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e diversi esponenti del Pd, tra cui diversi candidati alle politiche come Andrea De Maria e il segretario del Pd di Bologna, Francesco Critelli.
"Che effetto mi fa l'essere in una casa del Popolo? L'effetto è di stare a casa mia, nella mia città tra la gente che conosco da 30 anni con cui non ho condiviso dei progetti politici e oggi condivido un'idea di fondo: fermare i barbari che sono Salvini e 5 Stelle" ha detto Casini. "D'Alema fa un appello di voto per LeU? Lo capisco. Ma chi vota Liberi e Uguali - ha spiegato Casini - al massimo ha la speranza di far vincere la Lega o i Cinquestelle. Chi può fermarli siamo noi, moderati e progressisti, Pd e alleati, il resto sono chiacchiere".
Una sfida che, per quanto riguarda il Movimento, si alimenta anche del caso "Rimborsopoli". "Noi non abbiamo truffato, noi non abbiamo photoshoppato gli scontrini - ha tuonato Matteo Renzi -. Poi ognuno fa quello che vuole con il denaro del proprio partito, ma non accettiamo che tutti i giorni vengano a farci la morale. Io la conosco la fatica quotidiana fatta per fare volontariato che diventa politica. Il Pd fa dell'onestà la sua cifra fondamentale e non prende lezione dai 5stelle". E ancora: "In questa legislatura abbiamo abolito il finanziamento ai partiti. Se il Movimento 5 Stelle ha restituito 23 milioni, considerate che noi nel 2010 prendevamo 60 milioni di euro. Ore ne prendiamo zero. Noi con la legge abbiamo restituito molti più soldi del Movimento 5 Stelle".
E dopo il 4 marzo cosa accadrà? "La possibilità che Tajani possa essere il premier? Questo è un problema che riguarderà il post voto e soprattutto il presidente della Repubblica", ha detto Casini.
L'abbraccio tra Renzi e Casini
"Vedere un presidente del Senato che fa battute contro colleghi presidenti di Commissione è triste: il segno di un vero degrado istituzionale. Così vanno i tempi...".Così Casini ha commentato la frase di Pietro Grasso: "Se Renzi ha detto che bisogna turarsi il naso per votare Pd, non c'è dubbio che anche Prodi si dovrà turare il naso per votare a Bologna Casini e non certamente Errani..".