Milano, 1 dicembre 2017 - 11:26

Parmigiani: «Vietare luoghi pubblici a chi inneggia al fascismo»,
l’estrema destra protesta

Brescia ai Bresciani, formazione contigua a Forza Nuova, attacca il consigliere comunale. Lei risponde: «passi per il radical chic, ma essere definita del Pd anche no»

Francesca Parmigiani
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Ci sono anche due bresciani fra i tredici esponenti di Veneto fronte skinheads che martedì sera hanno fatto irruzione in una riunione dell’associazione «Como senza frontiere» leggendo un volantino anti immigrazione. Si tratta di un 40enne e di un giovane di 20, entrambi residenti in provincia, vecchie conoscenze della Digos di Brescia perché già segnalati per violazioni legate all’ordine pubblico. Ora per loro, come per tutti gli otto militanti fin qui identificati, è arrivata una denuncia per violenza privata.

Il caso Parmigiani

Intanto, restando nella medesima area politica, non piace agli esponenti di «Brescia ai Bresciani», formazione di estrema destra contigua a Forza Nuova, l’atto di indirizzo presentata in consiglio comunale da Francesca Parmigiani (Al lavoro con Brescia) nel quale si chiede che il Comune vieti l’utilizzo di spazi pubblici a chi inneggia al fascismo. La consigliera comunale è stata oggetto di un post nella pagina facebook del movimento nella quale viene indicata come radical chic ed esponente del Pd. Solidarietà per l’attacco da molti esponenti della sinistra bresciana. Lei risponde con ironia: «passi per il radical chic, ma essere definita del Pd anche no».

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