28 marzo 2018 - 10:09

Centrosinistra agguerrito: andremo casa per casa; Col pd anche Cominelli

L’ex deputata in pole per l’assessorato all’Ambiente. Giunta solo dopo le elezioni

di Pietro Gorlani

Renzi e Del Bono alla chiusura della campagna elettorale del 2013 Renzi e Del Bono alla chiusura della campagna elettorale del 2013
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Con l’inaugurazione - stasera alle 18 - del comitato elettorale alla Pallata (stesso luogo del 2013) oggi parte ufficialmente la sfida di Del Bono alla riconquista della Loggia. Sfida che si è complicata dopo i risultati delle elezioni del 4 marzo. Ma il centrosinistra si dice pronto a tener testa alle destre: «Andremo in tutti i quartieri e casa per casa, se necessario, a ricordare quanto di buono è stato fatto da questa amministrazione» assicura il combattivo capogruppo Pd in Loggia, Fabio Capra.
Dopo il tracollo elettorale dei dem, la strategia di Del Bono è quella di smarcarsi dall’etichetta di «sindaco Pd», puntando sul partito della città: «Io penso a governare non condizionato dalla mia appartenenza politica» ha detto all’indomani delle elezioni. Una presa di posizione che emerge anche dalla scelta dei cartelloni elettorali dove («come nel 2013», ricorda Capra) non figura il simbolo dei dem. Ma il segretario cittadino del Pd, Giorgio De Martin, ricorda che il migliore feedback sulla tenuta del Pd in città arriva dal dato della Camera: «Il Pd a Brescia ha preso il 26,6% sostanzialmente la stessa percentuale di 5 anni fa (27,4%). Non si è visto il tracollo palesatosi nel resto del paese». Segnali d’ottimismo. Ma è chiaro che un punto dirimente sarà la scelta dei nomi da mettere in lista e che verranno resi pubblici dopo Pasqua.
Se la Lega ha deciso di candidare la parlamentare Bordonali e l’assessore regionale Rolfi («una grande furbata perché non staranno nemmeno un giorno in consiglio» commenta Capra) anche il Pd prova a puntare su un big: una nutrita fetta del partito sta spingendo per la candidatura dell’ex parlamentare Miriam Cominelli, «esclusa» dalla direzione nazionale dalla corsa per le politiche e non eletta (per pochi voti) nemmeno in Regione. Qualcuno tra i dem sta spingendo affinché Del Bono la possa nominare assessore esterno. Ma il sindaco è stato categorico: si deve candidare, mettersi in gioco come gli altri e se prenderà una buon numero di voti potrà aspirare anche a fare l’assessore. Quasi certamente all’Ambiente, in virtù del suo impegno nella commissione parlamentare Ecomafie, dove ha seguito con particolare attenzione il caso Caffaro. Un assessorato chiave, su cui il sindaco punta molto, visto che nel prossimo lustro entreranno nel vivo le tante bonifiche appaltate e programmate. Un assessorato oggi «caldo» viste le tensioni createsi tra l’attuale assessore Gigi Fondra e l’ambientalismo più militante (leggi Marino Ruzzenenti o Carmine Trecroci). Tensioni che parte del partito (ma anche dei consiglieri) non vorrebbe più rivivere. Del resto, tranne pochi casi, il ricambio degli assessori è prassi in quasi tutte le giunte. E Del Bono formerà la sua una volta vinto il ballottaggio, per capire anche gli equilibri di forza usciti dalle urne. Ad oggi sembrerebbe certo solo la riconferma di Federico Manzoni ai Trasporti, in virtù del suo grande lavoro sul Pums ma anche per gli ottimi rapporti che ha tessuto con i vertici di Fs, società strategica per la futura realizzazione del tram. L’ingresso nella lista Pd di Cominelli è quasi certo anche se non ufficiale (nei prossimi giorni ci sarà un incontro chiave con il sindaco). Ma riceve già l’endorsement di Capra, che ha molta influenza su Del Bono: «credo che possa fare benissimo in Comune. Sono un po’ preoccupato perché è due volte che le chiediamo di mettersi in gioco. Ora il partito dovrà sostenerla». Cominelli (che è di Nuvolera) in città alle Regionali ha preso circa 700 preferenze, voti che però alle comunali andrebbero in parte «divisi» con i candidati autoctoni. E per l’assessorato all’Ambiente una parte del partito vede bene anche Roberto Cammarata (presidente della fondazione Asm).
Del Bono potrà contare sull’appoggio di tre liste civiche: quella della vicesindaco Castelletti (Brescia per Passione); la Civica per Del Bono (qui entrerebbe anche l’ex deputato Guido Galperti, nome su cui si sta aprendo una accesa dialettica). La terza coagulerà le varie anime della sinistra, ovvero Al Lavoro con Brescia ma anche Liberi e Uguali. Una fetta di dem non vorrebbe però il simbolo di Leu, ritenuto «troppo divisivo».
Correrà invece con un suo candidato sindaco Potere al Popolo (unisce Rifondazione Comunista, Pci, Sinistra anticapitalista). «Il nostro giudizio sull’amministrazione Del Bono è negativo», dice il segretario di Rifondazione Fiorenzo Bertocchi, che tra le tante critiche ne evidenzia due: «politiche ambientali prone ad A2A ed il welfare è sempre più esternalizzato».

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