Vilardi e Bordonali la moschea abusiva va chiusa

Il riferimento è al centro culturale di via Bonardi, problemi di sicurezza e ordine pubblico

Vilardi e Bordonali la moschea abusiva va chiusa
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A qualche settimana dalla notizia della morte di Sana Cheema, torna alla ribalta il tema dei centri culturali che divide l’opinione pubblica e i partiti, proposta la chiusura per la moschea di via Bonardi.

I commenti

E’ di ieri il commento si Simona Bordonali, parlamentare bresciana del Carroccio, sulla vicenda della venticinquenne morta nel paese d'origine: “Chiediamo la verità per Sana dopo che abbiamo presentato l’interrogazione parlamentare per capire perché questa ragazza è morta”. Anche la candidata sindaco del centro destra Paola Vilardi fa un passo avanti, condividendo l’hashtag che in questi giorni sta facendo il giro dei social #truthforsana (verità per Sana).

Sana ragazza pakistana morta

Il riferimento alle moschee

Il dito viene subito puntato da entrambe contro la moschea abusiva di via Bonardi, frequentata a quanto pare dal padre di Sana. “Abbiamo una possibilità” - spiega la Vilardi - “ed è quella offerta ai sindaci lombardi dalla legge regionale del 2015 sui luoghi di culto. E’ una legge da mettere a frutto nel momento in cui questi luoghi non sono più utilizzati e frequentati in modo intelligente”. Parole sostenute e confermate anche dalla Bordonali che definisce la moschea di via Bonardi “con fine commerciale e non di preghiera”.

La storia del centro

A schierarsi a fianco di Paola Vilardi anche Massimo Tacconi, consigliere comunale, che parla di 111 ritrovi non riconosciuti tra città e provincia. Per il capogruppo della lega le tre moschee presenti  e riconosciute dal piano di governo del territorio bastano e avanzano: “queste moschee sono spesso utilizzate come luoghi di ritrovo per integralisti, nascondendo problemi legati alla sicurezza”. Il centro, aperto nel 2012, era un ex negozio, ed è gestito dall’associazione Al-Noor Brescia Italia. Al tempo dell’amministrazione Paroli fu fatta un’ordinanza per il ripristino dell’uso originale, contro cui però fece ricorso al Tar la proprietà dello stabile, ricorso poi accolto dai giudici.

L’appello

Michela Fantoni, rappresentante del comitato di via Bonardi, fa un appello al sindaco Emilio Del Bono, da cui sostiene stia aspettando un incontro da otto mesi. “La situazione va presa in mano e risolta, il venerdì arrivano centinaia di persone creando seri problemi di traffico e disturbando la quiete pubblica. L’assessore Valter Muchetti mi aveva assicurato che si sarebbe occupato del problema, ad oggi non ho sue notizie”.

Rimane da capire quali saranno i risvolti in merito, aspettando forse una risposta anche dal fronte opposto.

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