India, dieci casinò di Goa sotto inchiesta per evasione fiscale

L'Agenzia delle entrate dell'India ha avviato un'indagine su dieci tra i più grandi casinò dello stato di Goa e che sono accusati di aver evaso le tasse sui servizi. In dettaglio, l'intelligence indiana accusa i casinò non di non aver pagato le tasse sulle licenze, dal 2014 al 2016. Il governo ha affermato che la legge stabilisce chiaramente che bisogna versare il 15 percento della tassa di licenza per restare in attività. A Goa esistono almeno sei casinò terrestri, mentre gli altri sono galleggianti.

I casinò tradizionali si trovano all'interno degli hotel a cinque stelle, che accolgono solo visitatori provenienti da altri stati. Finora, solo un paio di operatori hanno risposto positivamente alla richiesta dell'Agenzia delle entrate di pagare la tassa di servizio. Gli altri hanno presentato delle petizioni di fronte all'alto tribunale indiano, interrogandolo sulla supposta "irragionevolezza" di una tassa così elevata.

Il procuratore Abhishek A. Rastogi ha recentemente depositato una petizione per iscritto contro le cosiddette tasse di servizio presso il tribunale di Goa della Corte di Bombay, sostenendo che la licenza del casinò stessa era già un permesso per loro di operare e non le tasse imposte dall'Agenzia fiscale indiana. Gli operatori del casinò sostengono che non vi è alcun motivo giuridico per la richiesta di tasse.
"La tassa sui canoni legali è assurda. È come chiedere di pagare una tassa sul versamento che si fa al governo per chiedere il passaporto", sostiene.