La rottura fra il consigliere uscente, già candidato alle Regionali, e il coordinatore Manlio Messina si consuma sugli equilibri della lista in cantiere. Troppo alto il rischio di un «effetto tappo» che avrebbe chiuso la partita dei seggi. Anche per il ventilato innesto di forze legate allo zoccolo duro del sindaco Enzo Bianco
Comunali, Fratelli d’Italia saluta Carmelo Nicotra Veto sull’accoppiata con la figlia di Carmelo Sofia
«Mi godo la famiglia, meglio così quando la politica è fatta in un certo modo». Non vuole per nulla dilungarsi Carmelo Nicotra, consigliere comunale uscente, commentando la nuova, repentina, cesura della sua carriera politica. A poco più di 40 giorni dalle Amministrative catanesi, l’ex centrista rompe traumaticamente con il partito di cui sembrava essere ormai diventato un punto fermo, Fratelli d’Italia. Avventura durata meno di un anno e segnata soprattutto dall’esito delle elezioni regionali. Nicotra si candida fermandosi a circa 500 voti dall’elezione all’Ars: arriva infatti secondo dietro Gaetano Galvagno, unico eletto nel Catanese per la lista dei meloniani.
Quella delusione, oggi, sembra fare il paio con una marcia di avvicinamento alle Comunali tutt’altro che serena. «Non ci sono più le condizioni locali per proseguire il percorso politico», scrive su Facebook Nicotra, eletto cinque anni fa con oltre 1200 voti nella lista di Articolo 4, in quota Lino Leanza. Chi prova a tradurre la formula, vi legge un allontanamento ormai irrecuperabile dalla linea del coordinatore regionale Manlio Messina, regista dell’assemblaggio della lista che farà debuttare il simbolo di FdI alle Comunali. In tale quadro, lo «spazio politico» accordato a Nicotra si sarebbe sempre più ristretto; da ultimo anche per nuovi innesti come quello di un altro ex candidato delle Regionali, Giuseppe Arena, ex Mpa transitato da Diventerà bellissima e nominato subito vicecoordinatore regionale. Poche ore fa, infine, dall’Udc è arrivato il paternese Vito Rau, anche lui secondo posto alle Regionali dietro Giovanni Bulla.
Più in concreto, però, lo strappo si è consumato sul rischio dell’effetto tappo che la ricandidatura di Nicotra avrebbe potuto creare per la lista di FdI. Anche perché il consigliere aveva posto una precisa condizione: l’accoppiata di genere con una new entry dal cognome pesantissimo. Ovvero Sonia Agata Sofia, figlia del veterano di Palazzo degli elefanti Carmelo, fedelissimo del sindaco Enzo Bianco dimessosi da consigliere qualche tempo fa. Un duo dal pacchetto di preferenze potenzialmente assai consistente ma che avrebbe fatto sgonfiare le speranze degli esordienti – tra cui Sara Pettinato e Giovanni Magni, vicino al deputato Ars Galvagno. In una lista dove, fra l’altro, ci sarà un altro uscente a quattro cifre: Franco Saglimbene, primo eletto del Pdl nel 2013 con circa 1300 voti. Si era infine aggiunta l’ipotesi di un altro reuccio della preferenza, il consigliere Salvo Giuffrida di Catania 2.0, già vicino a Luca Sammartino del Pd, da ieri però ufficialmente ricandidato nella lista Salvo Pogliese sindaco.
Il coordinatore Messina si concentra proprio sul nodo effetto tappo: «Stiamo lavorando a una lista aperta, competitiva per tutti – spiega a MeridioNews – accogliere sia Nicotra che Sofia avrebbe avuto l’effetto contrario». Nessun veto su Nicotra, dunque, e porte chiuse innanzitutto alla ricandidatura blindata dall’accoppiata. «Per lui, senza l’ingresso di Sofia, lo spazio c’era, ma alla fine ha ritenuto di uscire dal partito – aggiunge Messina – La vicenda dice chiaramente che, da noi, le porte sono aperte per tutti e che non faremo il taxi di nessuno. Nella nostra lista i giochi non sono fatti». Non è chiaro se, adesso, Nicotra rinuncerà a ricandidarsi o guarderà piuttosto ad altri contenitori del centrodestra come Diventerà bellissima o la Lega.