IRREMOVIBILE
Ma il parroco è stato irremovibile: «Senti don Gianni, io devo fare il funerale a nonna Marisa, mi stai dicendo che devo andare in un'altra parrocchia?». Anche il padre di Claudio ha provato a insistere ma di fronte a don Gianni che ha messo in discussione anche le doti canore di Claudio, si è arreso. Ed è tornato indietro sui suoi passi. «Siamo andati alla chiesa del Santissimo Redentore a Val Melaina, dove ci hanno accolto a braccia aperte, ma resta il fatto che la nostra parrocchia di appartenenza non ci ha dato la possibilità di celebrare il rito funebre». Che si è svolto giovedì 19 luglio, ma Claudio Cosi, disoccupato, «dopo aver perso il lavoro come garagista son dovuto tornare a casa dei miei e di fatto ho assistito mia nonna e me la sono curata io fino all'ultimo». Erano molto affezionati, come si vede anche dal suo profilo Facebook. Un rapporto speciale, come era stato con il nonno. Tutta colpa di quello sfogo condiviso sul gruppo Fb di quartiere, il fatto di non aver potuto cantare al funerale di un amico per colpa di don Gianni, raccontato per filo e per segno, come uno sfogo.
LA MANCANZA
Forse don Gianni se l'è legata al dito, forse i rapporti erano già incrinati, o c'è dell'altro.
Fatto sta che la povera nonna Marisa è stata salutata a Val Melaina e non al Tufello, nella parrocchia del suo quartiere. «Mi manchi tanto, sei sempre nel mio cuore», continua a scrivere Claudio su Facebook, «amarti è stato facile, dimenticarti impossibile». Perché i nonni non dovrebbero mai andar via.