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La Lega Nord ha una rosa di sei nomi

Le candidature non sono ancora definitive ma il gruppo dei papabili bellunesi è pronto a scendere in pista

di Irene Aliprandi
1 minuto di lettura

BELLUNO. Un sestetto per la Lega Nord. In attesa che tutti i nodi vengano sciolti, il partito di Salvini si sta avvicinando al traguardo delle liste con la selezione dei nomi proposti dai diversi territori. I sondaggi danno la Lega Nord con il vento in poppa e l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia (decisamente più criticata quella con Tosi) lasciano intendere che il centrodestra riceverà ampie soddisfazioni dal Veneto.

Perché il risultato si realizzi, tuttavia, è necessario non sbagliare i nomi dei candidati e l’inevitabile scrematura è in corso. I criteri imposti non sono molti, anzi solo uno su tutti è determinante: cioè avere almeno cinque anni di militanza all’interno del partito. Un modo per scongiurare quanto già avvenuto in passato con gli eletti che hanno cambiato casacca.

Inizialmente la rosa di nomi bellunesi era composta da quindici persone, che sono state necessariamente ridotte e al momento il gruppo si è attestato su sei nomi.

Si tratta del segretario provinciale Paolo Saviane, del suo vice Alberto Vettoretto, già assessore provinciale; di Gianvittore Vaccari, ex sindaco di Feltre ed ex senatore; di Mirco Badole, attuale sindaco di San Gregorio nelle Alpi; di Giovanni Puppato, commissario dell’Ater di Belluno e ex vicesindaco di Limana dove è tuttora consigliere comunale e infine una sola donna, Annalisa Dal Mas, la giovane segretaria della sezione di Sedico e Sospirolo e figura centrale del partito bellunese per le sue grandi capacità organizzative e aggregative.

È presto per dire quali di queste sei persone saranno presenti nelle liste della Lega Nord o del centrodestra coalizzato per i collegi uninominali, ma ormai è questione di giorni e a loro si chiede di essere pronti a scendere in pista. Saviane non dà per concluso nemmeno l’accordo con Forza Italia e Fratelli d’Italia per l’attribuzione dei collegi uninominali bellunesi, che al momento andrebbero al Carroccio. «Si tratta di indicazioni di massima, di concreto non c’è niente, ma è vero che Fi può avere più chance altrove. Noi intanto siamo pronti e stiamo organizzando la campagna elettorale».

La Lega opterà per una campagna classica con gazebo nelle maggiori piazze della provincia, incontri pubblici in tutto il territorio: «Ma soprattutto puntiamo il più possibile al contatto con la gente che è sempre stato la nostra forza», ricorda Paolo Saviane».

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