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Trovato il vandalo di Villa di Villa, il parroco lo perdona

Individuato dai carabinieri di Mel il ragazzino che ha decapitato le statue. Don De Nardo: «Le aggiusteremo»

Alex De Boni
1 minuto di lettura

MEL. «I carabinieri lo hanno trovato e io l’ho già perdonato. Le statue? Le aggiusterò con l’Attack».

Don Giuseppe De Nardo, parroco di Villa di Villa, non ha nessun rancore dopo il gesto vandalico ai danni di alcune statue – decapitate di netto – del capitello del 1856 affacciato sulla strada. I carabinieri di Mel sono arrivati all’autore grazie alle indicazioni raccolte in paese. Si tratta di un ragazzino infraquattordicenne e i genitori hanno assicurato che ripareranno al danno fatto.

Ma intanto il ragazzo ha già ricevuto il perdono del sacerdote. «Ho parlato con i carabinieri che mi hanno confermato che è stata individuata la persona che ha danneggiato le statuette e che quindi il caso è da ritenersi risolto», spiega il parroco. «Lo perdono per ciò che ha fatto, si è trattata di una ragazzata che per fortuna non ha avuto conseguenze peggiori».

Si è quindi risolta nel giro di poche ore la clamorosa vicenda che aveva mandato nello sconforto l’intera comunità zumellese ed indignato l’opinione pubblica: tutto era iniziato in piazza a Villa di Villa domenica verso le 11, al termine della messa, quando si è diffusa la notizia che era stato danneggiato il capitello. Subito si è mobilitato il coordinamento turistico locale che attraverso un post su Facebook ha diffuso le immagini delle statuette di Gesù, Sant’Antonio ed il bambinetto decapitate sottolineando la gravità del gesto.

Tantissimi i commenti di sdegno e di condanna verso quell’atto vandalico. E i carabinieri di Mel in poco tempo sono riusciti ad individuare il ragazzo.

«Si tratta di un giovane non residente nella parrocchia di Villa di Villa che personalmente non conosco», afferma Giuseppe De Nardo. «Fortunatamente si è trattata di una ragazzata, una bravata che va perdonata, anche se ho temuto si trattasse di qualcosa di molto peggiore come ad esempio un atto contro la Chiesa o addirittura intimidatorio. Sarebbe stata dura convivere con dei sospetti e dei timori simili quindi ringrazio la velocità con cui i carabinieri hanno chiuso le indagini e messo la parola fine a questa assurda vicenda», ribadisce un sollevato don De Nardo. «Fortunatamente le statue non sono state fatte a pezzi ma le teste sono rimaste intatte e quindi si possono riattaccare abbastanza agevolmente».

Il capitello era stato oggetto di un importante opera di ristrutturazione nel 2003 ed era sempre tenuto aperto in favore dei devoti e passanti. La manutenzione ordinaria è affidata ai volontari del posto, anch’essi ancora increduli e sconvolti per quanto accaduto.

Sul caso era intervenuta anche l’amministrazione comunale di Mel con il sindaco Stefano Cesa accorso sul posto per verificare di persona l’accaduto e ribadire la sua indignazione e condanna del gesto.

 

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