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Val Belluna emergenza aumenta i servizi

L’associazione potrebbe essere chiamata a trasportare più pazienti a causa della riduzione di orario a Neurochirurgia

di Alessia Forzin
2 minuti di lettura

BELLUNO. Nuovi volontari, una nuova sede e, presto, un nuovo consiglio direttivo. Il 2018 è l’anno delle novità per Valbelluna emergenza, l’associazione di volontariato che opera nell’ambito dei servizi di assistenza e trasporto sanitario con ambulanza (ordinario e di emergenza) oltre a fare assistenza sanitaria alle manifestazioni. Superata la boa dei dieci anni, e prossima al rinnovo del consiglio direttivo (le elezioni si svolgeranno a marzo, gran parte del consiglio è disponibile a continuare l’esperienza), Vbe è diventata grande. E più professionale, perché è anche cambiata la normativa e ai volontari che operano in ambito sanitario è richiesta una competenza sempre maggiore.

Crescono i volontari. Sono in ventiquattro a frequentare il corso di formazione, non tutti magari lo passeranno ma i numeri sono davvero buoni. I servizi effettuati nel 2017 sono in linea con quelli degli anni precedenti (850), i chilometri percorsi sono un po’ meno (92 mila) ma restano comunque tanti. «Ogni giorno garantiamo due ambulanze di stanza al Pronto soccorso dell’ospedale di Belluno», spiega la presidente Monica Ebo.

Da quest’anno, inoltre, potrebbe essere richiesto un numero maggiore di viaggi, a causa della riduzione del servizio di neurochirurgia: se una persona avesse un problema di notte (dopo le 20), o nei giorni festivi, dovrebbe essere trasportato a Treviso. E il trasporto potrebbe essere chiesto a Val Belluna emergenza. Che ha i mezzi - cinque ambulanze e un’automedica attualmente - sia i volontari per garantire piena disponibilità.

«I volontari sono un centinaio, ogni settimana riusciamo a garantire almeno trenta persone suddivise in turni», continua Monica Ebo. Un servizio prezioso, e non solo per il trasporto dei pazienti.

Trasporto organi. Vbe è l’unico soggetto, insieme alla Polizia, accreditato per trasportare organi. «Nel 2017 abbiamo acquistato di seconda mano un pulmino a nove posti che è stato adibito a trasporto organi», spiega Fabio Godi, responsabile dei mezzi per Vbe. «Nel 2017 abbiamo fatto venti viaggi, a gennaio di quest’anno sono già due». I volontari viaggiano in tutta Italia, l’unico organo che non trasportano è il cuore perché in quel caso i tempi sono molto più stretti per le operazioni e viene attivato l’elicottero della Polizia.

India 3 va in Africa. Val Belluna emergenza è un’associazione di volontariato e fa, a sua volta, del bene per chi ha bisogno. India 4 era finita in Togo, qualche anno fa, India 3 invece sarà inviata in Burundi, alla Caritas che opera in quel paese. A fare da tramite in questa donazione è stata l’associazione Spagnolli Bazzoni onlus. «India 3 ci era stata donata e ora che siamo costretti a dismetterla per rispettare la normativa (che impone un continuo ricambio dei mezzi, anche se sono ancora in ottimo stato) la doniamo a nostra volta», precisa Carmelo Marabello. Il mezzo è un 4x4, adatto dunque a operare su strade non sempre asfaltate.

La nuova sede. Vbe ha traslocato. Da qualche settimana l’associazione è in via Veneggia, nello stabile vicino allo Spicciolo (la strada è quella interna che sbuca in via Bettio o davanti al centro commerciale Veneggia). «Abbiamo tutto lo spazio che ci serve per i mezzi, per la segreteria, la presidenza, una sala riunioni», spiega la Ebo. «Era la sede che cercavamo e che ci serviva». Presto sarà fatta l’inaugurazione.

Riconoscimenti. Terminata l’annuale cena dei volontari, e poco prima della classica lotteria, sono state consegnate le spille ai volontari con cinque e dieci anni di “anzianità” nell’associazione. Vbe è nata nel 2006, e ne fanno parte fin dagli inizi Loredana Dal Pont e Renato Gasperin. Sono in associazione da cinque anni, invece, Giacomo Turcato, Massimo Arnese, Manuela Brandolin, Lorenzo Cecchetto, Diames Dal Magro, Roberta Dalle Sasse, Roberto Del Favero, Cristina Susanna e Luca Marini.

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