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Elettrodotto, il Governo dà il via libera

La decisione contestata dal sindaco di Belluno e dai comitati civici Valbelluna: «Sarà guerra totale». Partiranno i ricorsi

di Marcella Corrà
2 minuti di lettura

BELLUNO. «Sarà guerra totale». Non usa mezzi termini il sindaco Jacopo Massaro. Sta tornando in treno da Roma a Belluno, dopo aver partecipato ad un convegno. Lo raggiunge così la notizia che il Consiglio dei Ministri ha deciso di dare il via libera alla realizzazione dell’elettrodotto “della Media Valle del Piave”, con alcune prescrizioni. Non è prevista però la principale richiesta avanzata dal comune di Belluno e dai comitati dei cittadini, l’interramento delle linee dell’alta tensione da Andreane a Sagrogna, sopra il Piave.

Il Comune di Belluno avrebbe voluto che l’intero progetto venisse rifatto da Terna, ma era disposto ad accettarlo a condizioni che ci fosse l’interramento ad Andreane.

«La nostra posizione è nota. Quei tralicci alti 50 metri sopra il Piave sono un obbrobrio, avranno un impatto devastante sull’ambiente, passando sopra a siti di particolare valore. Ma non solo, si staglieranno bene sullo sfondo delle prime cime delle Dolomiti Unesco. Anche se è il terzo aspetto quello veramente grave: cioè l’impatto che avranno sull’aeroporto. Infatti i tralicci saranno un ostacolo al volo e l’aeroporto di Belluno non potrà più essere usato come luogo di atterraggio per la protezione civile. Pensiamo ad una catastrofe che dovesse colpirci: gli aerei di soccorso della protezione civile dovranno atterrare a Treviso invece che a Belluno. Mi pare che qui nel Bellunese, abbiamo già dato: penso al Vajont».

Il Consiglio dei Ministri è stato chiamato a dare un parere sulla costruzione dell’elettrodotto dopo che si erano già espressi due ministeri, in senso contrario. Il ministero dell’Ambiente ha espresso il 20 maggio scorso il proprio parere favorevole, con una serie di prescrizioni, che non prevedono comunque l’interramento ad Andreane. Pochi mesi dopo, a luglio, il ministero dei Beni culturali ha dato invece un parere negativo. Di fronte a posizioni contrastanti, decide il Consiglio dei Ministri. Che praticamente ha deciso di dare il via libera all’opera a patto che siano rispettate le prescrizioni espresse dalla commissione tecnica Via / Vas.

L’iter non è concluso, ovviamente. Si prosegue con il ministero dell’Ambiente che deve dare seguito alla disposizione del Consiglio dei Ministri e potrà emanare il decreto di compatibilità ambientale. Poi sarà convocata una conferenza dei servizi dal ministero dello Sviluppo economico per decidere l’autorizzazione dell’intervento.

Nel frattempo partiranno sicuramente i ricorsi. Se il sindaco di Belluno ha dichiarato guerra alla ultima decisione dell’elettrodotto, sulla stessa linea sono i comitati civici della Valbelluna che si battono dalla prima ora contro il progetto proposto da Terna, poi modificato, poi riproposto nella versione finale.

«Bloccheremo tutto con i ricorsi», annuncia il portavoce Gianni Pastella. «È incredibile che un governo dimissionario possa prendere una decisione di questa portata. E lo faccia di fronte ad un parere del ministero dei Beni culturali che aveva definito inaccettabile mettere tralicci di quella altezza sopra zone di tutela».

Pastella è stato raggiunto dalla notizia appena prima dell’inizio del confronto con i candidati alle Politiche. «Devo cambiare la domanda, chiederò la loro posizione sulla vicenda e sui ricorsi», annuncia.

«Sottolineo - conclude Massaro - che alla commissione Via di maggio era assente la Regione Veneto».



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