In evidenza
Sezioni
Annunci
Quotidiani NEM
Comuni

Olimpiadi 2026, Zaia: «Alleanza con Milano? Ok, con Cortina capofila»

Il governatore del Veneto convinto della validità della candidatura ampezzana. Bortoluzzi (Fisi): «A noi le gare, a loro le cerimonie di apertura e chiusura»

Francesco Dal Mas
2 minuti di lettura

CORTINA

Cerimonie di apertura e di chiusura delle Olimpiadi 2026 a Milano. Le gare sulle Dolomiti, tra Cortina, Trento e Bolzano? «Si può fare, ma le Olimpiadi devono avere come prima città la nostra Cortina», risponde Roberto Bortoluzzi, presidente della Fisi Veneto.

Oggi al Coni, il presidente Giovanni Malagò, incontrerà i sindaci di Cortina, Milano e Torino, nonché i vertici delle tre Regioni. Zaia dovrebbe esserci, trovandosi a Roma per la presentazione dei Mondiali di Mountain Bike ad Auronzo. Sarà questa la proposta che Malagò avanzerà? «Non lo so. Penso», insiste Bortoluzzi, «che proporrà una mediazione. Cortina Dolomiti ribadirà che il suo studio di fattibilità è proprio ciò che il Cio desidera e ciò che il Governo propone in termini di sostenibilità. Ma se si vorrà coinvolgere Milano, penso che sia possibile trattare sull’inaugurazione e sulla conclusione dei Giochi».

Incontriamo Bortoluzzi in Cansiglio, insieme all’on. Dario Bond. «Cortina Dolomiti si merita la candidatura, non fosse altro perché costa meno di un terzo di quelle di Milano e Torino», afferma il parlamentare di Forza Italia, «ma non si sa quali sono i giochi politici in queste ore». «Giochi politici? Se la mettiamo così», sospira d’amarezza Bortoluzzi, «siamo persi in partenza».

Luca Zaia, governatore del Veneto, asserisce che le cose non stanno così: «Se il ticket si chiama Milano, la soluzione è impraticabile», ci anticipa, aggiungendo. «In ogni caso Cortina Dolomiti non farà il fanalino di coda». E se il ticket si chiamerà Cortina? «Valuteremo tutti i contenuti, ma si potrebbe chiudere la partita».

Cortina, dunque, è in corsa. «Eccome», sostiene il Governatore. «Quella che sembrava una candidatura fatta fuoritempo, si è rivelata più che mai puntuale. Si disse che era una candidatura finalizzata ad andare sui giornali. Invece», insiste Zaia, «si sta dimostrando una candidatura solida, la migliore. Se oggi non ci fosse Cortina, il Coni avrebbe già scelto fra Torino e Milano.

Trovandosi in campo la “Regina delle Dolomiti”, il Comitato olimpico italiano deve vedersela con il termine di confronto più accreditato. Cortina Dolomiti rappresenta l’hub sciistico più grande d’Europa e offre per le 15 discipline dei Giochi solo località di montagna, non la città».

Nessun spazio, dunque, per la trattativa di Malagò? Apparentemente no, stando alle risposte di Zaia. «Noi portiamo avanti la candidatura di Cortina, non i ticket. Certo è», aggiunge, «che se Malagò ci proponesse un’abbinata, noi, prima d’introdurre altri argomenti, chiederemmo subito come si chiamerà la candidatura».

La paura di Venezia e di Cortina è che la mediazione vada avanti su che cosa spartirsi e che solo alla fine salti fuori il nome: «Siamo ancora convinti», conclude Zaia, «del fatto che Cortina meriti la candidatura». «Ho fiducia in Malagò e nella Commissione di esperti che ha definito “innovativa” l’operazione e pienamente sostenibile», conclude. «Cortina 2026 costa solo 380 milioni di euro. È scorretto chi sostiene che dovremmo aggiungere i 242 milioni per i Mondiali 2021, perché questa cifra corrisponde a quella più che tripla spesa da Torino per le infrastrutture nel 2006, più di 800 milioni di euro. Soldi che non sono stati conteggiati». —



I commenti dei lettori