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Zaia e l’accordo lombardo-veneto «Ma tifo perché Torino ci ripensi»

Per il governatore l’alleanza può essere vincente per la candidatura alle Olimpiadi 2026: «Abbiamo due dossier molto validi, basta fare un semplice collage»

Francesco Dal Mas
3 minuti di lettura
(lapresse)

CORTINA

Nella tarda mattinata, Luca Zaia si mette d’accordo con Attilio Fontana per candidare Cortina e Milano. Raccoglie il benestare dei sindaci Sala e Ghedina. Ma siccome il governatore del Veneto non è un diviso, quanto, invece, un ecumenico eccolo dire in serata: «Tifo perché Torino ci ripensi». E in Piemonte la risposta è immediata: Chiamparino prenda le redini. Oggi, però, a Losanna, sarà depositata la proposta di Cortina-Milano. “Ci aveva già pensato?”, gli chiediamo a bruciapelo. «No, anche se quest’ipotesi era stata considerata a suo tempo, quando Torino faceva le bizze».

Il timore, ieri mattina, era quello di un fallimento planetario. Così si era espresso Zaia in un’intervista radiofonica alle 8. Poi, quasi contestualmente alle dichiarazioni del sottosegretario Giorgetti, la nota congiunta con il collega lombardo Fontana per il tandem. «Sarà abbandonato il tridente, mia creatura, ma adesso ci sia una falange macedone con la Lombardia», dichiarava. «Prendo atto del gran lavoro che ha fatto Giorgetti e lo ringrazio perché ci ha messo l’anima. Le lettere dei colleghi? Le ho viste, ma mi fermo qui».

Il governatore veneto aggiunge: «Questa esperienza non va buttata via: ci sono due dossier e credo che basti fare un semplice collage, in un contesto internazionale in cui ci sono altre tre candidature e dove spero che ci sarà anche l’Italia con Cortina e Milano». Poi, in serata, il ritorno di fiamme sul Tridente. «Io ci ho sempre creduto al tridente e spero che Torino ci ripensi. Nessuna manovra contro il Piemonte. Ognuno di noi aveva un dossier. Circa un mese fa il presidente Malagò ci ha convocato», racconta Zaia, «dando vita al tridente, una corsa a tre. Già allora si sapeva che il nome doveva essere il punto di un negoziato. Sul fatto del nome, per Cortina va bene anche essere ultimi. Il logo non ha importanza, lo considero un problema irrilevante. Per noi importante è la visibilità delle nostre belle montagne. Non possiamo rinunciare alla candidatura».

Ma c’è un altro problema che sta a cuore a Zaia. Il Governo, come ha detto Giorgetti, non finanzia. Secondo il dossier le olimpiadi valgono 350\400 milioni. «Noi non li abbiamo, nemmeno la metà, ma siamo fiduciosi e speriamo che il Coni e il Governo valutino la nostra proposta. Ecco il punto. A chi gli ha fatto notare che, in caso di assegnazione, gli oneri per l’organizzazione dell’evento sarebbero a carico della Regione, il presidente lombardo Fontana ha replicato: «Abbiamo chiesto qualcosa?». E ha aggiunto: «Con gli aiuti del Cio, certamente. Vedremo di cavarcela con le nostre risorse».

Gli industriali, d’altra parte, sono stati i primi ad affacciarsi. Da Belluno, guarda caso. «Bisogna trovare un’intesa politica e un’ampia condivisione per salvare la candidatura», interviene Luca Barberini, presidente di Confindustria Belluno, «evitando di gettare alle ortiche un’opportunità enorme per la crescita economica e sociale dei territori alpini ».

Veneto e Lombardia chiedono di proseguire anche senza il Piemonte? «Ritengo», risponde Barbini, «che questa sia una strada da percorre senza esitazioni, con l’obiettivo di ottenere un risultato strategico per il Paese, grazie a un asse, quello tra Milano e Cortina, che ha le carte in regola per ospitare una manifestazione prestigiosa come i Giochi, soprattutto se le istituzioni e i sistemi economici locali dimostrano di crederci in modo convinto».

Restasse anche solo la Lombardia, secondo Zaia i problemi non si appesantirebbero di molto. «Io guardo avanti, i veneti sono abituati a pensare che solo i pessimisti non fanno fortuna. E non è certo un problema che sia scritto prima il nome di Milano o quello di Cortina: saranno in ogni caso le Olimpiadi del Lombardo-Veneto». Certo è che l’avventura olimpica, appena iniziata, lascia uno strascico di polemiche. «Anche nelle migliori famiglie ci sono questioni non condivise al millimetro», conclude Zaia. «Io non sono dei 5 Stelle, ma ricordo che anche su Torino c’è stato un dibattito interno non irrilevante. In ogni caso, fino a ieri queste Olimpiadi sono state banalizzate da mezzo mondo e oggi diventano un grande problema: io ci ho creduto fin da marzo e credo che saranno altri i banchi di prova per consolidare questa alleanza di governo».

Intanto si è saputo che ci sarà anche l’Alto Adige con la località di Anterselva nel nuovo masterplan che il Comitato Olimpico Nazionale Italiano presenterà oggi a Losanna al Comitato Olimpico Internazionale. Anterselva in Val Pusteria è considerata una delle capitali mondiali del biathlon. In caso di assegnazione dei Giochi olimpici invernali del 2026, a Milano si svolgeranno i tornei di hockey sia maschile che femminile e a Cortina quello di curling. Resta confermata la sede di Predazzo per il salto e la combinata nordica. —



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