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«Felice di aver restituito 190 mila euro»

Il deputato bellunese D’Incà spiega le spese: «Quei 30 mila euro sono gli stipendi dell’addetto stampa»

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(ansa)

PADOVA. Onorevole Federico D’Incà, nei rendiconti pubblicati sul blog del M5S risulta che lei ha sostenuto spese per 30 mila euro per “assistenza informatica”. Di cosa si tratta: ha fatto incetta di computer e tablet?

«No, per carità. Si tratta degli stipendi che ho versato al mio collaboratore e addetto stampa. Lui si è occupato del sito web, di tutti i comunicati e quei 30 mila euro sono il corrispettivo di tre anni di stipendio. Ora la collaborazione si è interrotta».

Tutto a posto, lei rischia grosso perché Di Maio sta controllando i rendiconti…

«Sono tranquillo e con la coscienza a posto. Quella cifra compare sotto una voce poco chiara a causa di un errore di chi ha riprodotto i rendiconti, tutto è stato chiarito fino all’ultima virgola, non c’è nessuno spreco».

Cosa ne pensa della “rimborsopoli” che si abbatte sul M5S?

«Mi pare un’operazione orchestrata da chi vuole demolire il Movimento. Guardi, io non ho scheletri nell’armadio. In questa splendida legislatura che mi lascio alle spalle posso dire di essermi battuto come un leone per difendere i diritti della mia gente di Belluno e di aver vinto la battaglia storica su Sappada».

Sì, onorevole, ma la bagarre è sui soldi…

«Certo, non accetto lezioni di morale da nessuno. In cinque anni ho versato al fondo del microcredito che noi abbiamo aperto al Mef 178.417 euro. Più altri 7.274 euro di indennità di carica come vicepresidente di commissione. Tirate le somme, a marzo avrò girato 190 mila euro al mef. Sa, io questi soldi non li ho mai visti in vita mia. Sul mio conto corrente ne sono rimasti davvero pochi. Ma sono felice».

Non vorrà mica dire che Beppe Grillo vi ha messo in croce con il taglio delle indennità a 3 mila euro?

«No, ci siamo dati una regola e va rispettata, chi trucca i rendiconti va allontanato dal Movimento perché indegno. Mi dispiace per qualche amico. Mi rendo conto che non è facile restare con 3 mila euro al mese quando te ne arrivano 14 mila ed è un tuo diritto trattenerli tutti. Sono felice perché con i 23 milioni di euro che il M5S ha versato al Mef abbiamo aiutato le imprese».

Dove finiscono questi soldi che voi versate?

«Le ricordo che non è stato mica facile farsi aprire l’iban per accreditare le somme. Ci sono voluti tre giorni di battaglia, un sit-in passato agli annali. I 23 milioni di euro che noi abbiamo versato sono stati distribuiti dal microcredito in base a criteri di valutazione del rischio e di sostegno alle piccole imprese. Qualche giorno fa ero a Loreggia, alla “Padovanelle Confezioni” perché i titolari mi hanno ringraziato di aver ricevuto un contributo dal fondo M5S. Non lo fa nessuno. Gli altri partiti seminano rabbia e odio contro di noi».

Albino Salmaso

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