Prostitute in falsi bed&breakfastquattro arresti tra Valenzano e Bari

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Dagli accertamenti è emerso che nelle strutture abusive non si affittavano stanze
o appartamenti con angolo cottura ai turisti, bensì a prostitute italiane e straniere

BARI Sembravano b&b, erano case d’appuntamento. La Guardia di finanza ha arrestato quattro persone e sottoposto un’altra a obbligo di dimora.

L’attività illecita

L’operazione denominata “Bakeka” ha consentito di scoprire tre b&b dove si prostituivano donne italiane e straniere. Uno è a Valenzano (Bari) e altri due nelle vicinanze del policlinico, a Bari, e sono stati sottoposti a sequestro. Dagli accertamenti è emerso che nelle strutture, risultate abusive, non si affittavano stanze o appartamenti con angolo cottura ai turisti, bensì a donne, italiane e straniere, dedite alla prostituzione. Gli incontri erano favoriti da un sito internet. A fare da trait d’union tra le donne che si prostituivano e i proprietari dei b&b era un uomo residente a Bitritto, finito ai domiciliari insieme con i proprietari delle tre strutture, definito, dagli investigatori «l’anello di congiunzione» tra gli attori che hanno dato vita a un giro d’affari stimato in 300 mila euro all’anno per immobile. I proprietari delle strutture dichiaravano di non avere reddito. Il ricambio di clientela era costante e in una sola giornata le stanze, dopo essere state rimesse in ordine dagli stessi proprietari della struttura dopo ogni utilizzo, venivano continuamente messe a disposizione di altri clienti.

L’indagine

L’indagine si è basata, non soltanto su controlli incrociati e riscontri sulla presenza delle strutture sui più popolari siti internet, ma anche sulle verifiche dei numeri di cellulare che comparivano nelle inserzioni. E fra i tre b&b sequestrati, uno utilizzava anche il marchio pur essendo privo di autorizzazione. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi, su richiesta del sostituto procuratore, Marcello Quercia, che ha coordinato le indagini. Le persone ristrette ai domiciliari sono accusate di favoreggiamento della prostituzione. Per la moglie di uno dei proprietari delle strutture è scattato l’obbligo di dimora.

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24 gennaio 2018 2018 ( modifica il 25 gennaio 2018 2018 | 09:46)