Mezzogiorno, 6 marzo 2018 - 08:33

Il boom nei collegi uninominali
Grillini 42 parlamentari su 62

Il ciclone M5S travolge anche personaggi di peso come Cassano
e promuove un esercito di debuttanti

di Vito Fatiguso

shadow

BARI «Sai che può succedere? Che i Cinquestelle vincono tutti i collegi uninominali». Il pugliese Raffaele Fitto, in un video “rubato” con Matteo Salvini e Giorgia Meloni l’aveva previsto. Tanto che Salvini aveva risposto incredulo: «Eh la Madonna». A scrutini conclusi in Puglia il filotto giallo, temuto dagli avversari, è arrivato. Il Movimento 5 Stelle occupa tutte le caselle dei 24 collegi uninominali di Camera (16) e Senato (8) con una quota proporzionale da 18 seggi. Ovvero (il dato è ancora parziale) su 62 parlamentari assegnati alla Puglia, ben 42 sono Pentastellati (il 67%). È un terremoto che invade una regione in cui i leader storici sono stati spazzati (dallo stesso Fitto a Massimo D’Alema) e gli amministratori locali di centrosinistra tremano per le prossime scadenze elettorali (il Comune di Bari di Antonio Decaro nel 2019 e la Regione di Michele Emiliano nel 2020). La pattuglia dei grillini (quasi tutti sconosciuti alle cronache politiche) in una sola giornata ha ribaltato le gerarchie del potere locale. Anche quando si è scelta la sola via dell’uninominale. È il caso di Emanuele Scagliusi, l’unico dei parlamentari uscenti (Giuseppe D’Ambrosio, Giuseppe L’Abbate, Diego De Lorenzis e Giuseppe Brescia) che non ha avuto il paracadute del plurinominale e ha sconfitto nel collegio di Monopoli (45,1% dei voti) i volti noti Nuccio Altieri (32%, centrodestra) e Marilù Napoletano (15,8%, centrosinistra).

Alla Camera miss preferenze è Francesca Anna Ruggiero che ha ottenuto più del 50% dei voti nel collegio 2 (Bari-Bitonto). Un boom nel feudo di Massimo Cassano (18 mila voti alle Regionali 2010), passato da sottosegretario al Lavoro nel governo Renzi a candidato di Forza Italia. Il gap tra i due sfidanti è di oltre 20 punti (chiuderà al 29,7%). Evidentemente nella terra tra Bari, Bitonto e Modugno devono aver pesato le vicende dell’inceneritore e più in generale un disinteresse sui temi più popolari. A Bari, inoltre, il M5S porta a casa un 43,2% dei voti con Paolo Lattanzio alla Camera e un 46,5% con Gianmauro dell’Olio al Senato. Nella città del sindaco Decaro l’endorsement per il M5S degli ex alleati Nicola Canonico e Giacomo Olivieri (per il tramite di Pasquale Di Rella) ha fermato un Pd con il miglior risultato della Puglia (Marco Lacarra sfiora il 20%).

Il M5S conquista tutto il Salento (viene eletto anche il senatore Maurizio Buccarella coinvolto dallo scandalo dei bonifici revocati), mentre il trionfo di Barbara Lezzi a Nardò (39,8%) che superato Luciano Cariddi (35,1%), Teresa Bellanova (17,3%) e Massimo D’Alema (3,9%) fa scalare i pretendenti nel plurinominale. «Con i nuovi portavoce - afferma Antonella Laricchia, consigliera regionale - potremo lavorare e curare meglio le esigenze dei nostri territori. Il M5S è una voce del popolo e rappresenta il 50 per cento dei pugliesi. Ora Michele Emiliano deve dare seguito alle nostre istanze. Ci sono proposte che presenteremo e che vanno nella direzione della trasparenza di bilancio, nelle nomine tecniche delle società partecipate e nella ripubblicizzazione dell’acqua. Perché l’alternativa, ma rimaniamo con i piedi per terra, è conquistare la giunta. Noi lavoriamo per questo obiettivo». Emiliano è già nel mirino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT