Mezzogiorno, 6 marzo 2018 - 08:50

Valanga di esclusi eccellenti
ma Forza Italia alza la voce
«Fitto azzerato, noi avanti»

Storico risultato per la Lega che con Marti e Sasso elegge
i suoi primi parlamentari pugliesi. Delusione Fdi

di Mauro Denigris

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Non è andata malissimo ma si sperava di sicuro in qualcosa di più. Il centrodestra pugliese non sa se piangere o essere moderatamente soddisfatto per l’esito delle urne. Di sicuro alcuni leader storici, a cominciare da Raffaele Fitto e Massimo Cassano, escono ridimensionati dal voto. La consolazione arriva dalla sconfitta ancor più pesante del centrosinistra che guida la Regione e il Comune di Bari. E dalla storica elezione dei primo parlamentari leghisti pugliese, il senatore Roberto Marti e il deputato Rossano Sasso. Nessuno, però, nega che si contava di riuscire ad arginare l’ondata grillina, almeno in un paio di roccaforti. Invece, nonostante il superamento del 32% sia alla Camera sia al Senato, se la si guarda dal punto di vista degli eletti è stata una debacle. Nei collegi uninominali la coalizione ha perso tutti gli scontri diretti, anche dove schierava pezzi da novanta come il segretario regionale di Forza Italia Luigi Vitali, sconfitto al Senato da Iunio Valerio Romano o i parlamentari uscenti Rocco Palese e Nuccio Altieri, passato alla Lega. Lo stesso Cassano, già sottosegretario nei governi Renzi e Gentiloni e appena tornato nelle file di Forza Italia, ha dovuto arrendersi alla studentessa bitontina Francesca Ruggiero. E così restano quasi tutti fuori dal Parlamento, come capiterà a Raffaele Fitto e ai suoi fedelissimi visti i deludenti risultati di Noi con l’Italia. L’ex governatore pugliese, pur ammettendo che «il risultato è stato al di sotto delle aspettative» afferma che «comunque il nostro progetto politico andrà avanti». Luigi Vitali, che rientrerà in Parlamento grazie al listino proporzionale, guarda il bicchiere mezzo pieno: «In Puglia Forza Italia si attesta primo partito della coalizione e supera di 9 punti i dati delle scorse regionali e di 6 punti l’attuale media nazionale. In un contesto di grande affermazione del M5S, potevamo fare meglio ma non siamo andati affatto male. Anzi, siamo cresciuti. Peraltro - aggiunge - queste elezioni ci consegnano un dato importante: in Puglia sono cambiati gli equilibri e le leadership. Raffaele Fitto, da tempo considerato il leader del centrodestra pugliese, non ha apportato un contributo significativo e lascia a Forza Italia la responsabilità di guidare la coalizione senza che ci possano essere equivoci».

Una ricostruzione non del tutto condivisa però da Rossano Sasso, segretario regionale della Lega, anche lui sconfitto nel collegio uninominale ma poi scattato al proporzionale. Il partito di Salvini gongola per essere passato dallo 0,7 ad oltre il 6%: «L’affermazione della Lega – rivendica – è stata storica anche in Puglia. Vengono premiate le nostre battaglie, dalla Flat tax alla legittima difesa, dal mettere prima gli Italiani alla valorizzazione delle autonomie. Siamo il primo partito del centrodestra in Italia e il secondo in Puglia. Urge comunque una riflessione unitaria – è il messaggio inviato agli alleati – affinché ci si possa preparare nel migliore dei modi alle prossime sfide amministrative. Una cosa è certa: il centrodestra in Puglia non sarà più quello di prima, bisogna voltare pagina ed essere meno afflitti da miopia politica e personalismi». Delusione invece nelle file di Fratelli d’Italia, che non è arrivata al 4%, riuscendo ad eleggere Marcello Gemmato capolista nel proporzionale per la Camera. Fuori l’ex sindaco di Lecce, Paolo Perrone, e Filippo Melchiorre, sconfitto all’uninominale a Bari e tornato subito al a lavoro nella sua commissione al Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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