«Mi piacerebbe candidarmi qui»Salvini vuole duellare con D’Alema

diFrancesco Strippoli

Travolto dall’affetto di un migliaio di simpatizzanti, il leader leghista ha scaldato la platea dello Showville. E annunciato la possibile discesa in campo in Salento

Matteo Salvini ieri sera, a Bari, sul palco dello Showville

Matteo Salvini ieri sera, a Bari, sul palco dello Showville

La scaletta studiata dal segretario regionale Sasso

Sul palco, il segretario regionale Rossano Sasso introduce con ritmo studiato e scaletta cronometrata vecchi e nuovi aderenti al movimento. Musica da parata e fondale blu. Campeggia una scritta: «Salvini premier, la rivoluzione del buon senso». Un dirigente che arriva dalla provincia di Bat va al microfono. Fa il verso a chi lo critica. «Come, mi dicono, voti la Lega? Ecco perché la voto: immigrazione, flat tax, politiche familiari». È il breviario del novello buon leghista. Niente secessione. Il candidato premier ci aggiunge anche l’abolizione della legge Fornero sulle pensioni. Non lo dice solo lui, conversando a margine con i cronisti. La legge sulle pensioni spunta sul viso imberbe e nelle parole di un gruppo di ragazzi (tra 17 e 25 anni) che sono accorsi da Trani e Barletta per venirlo a sentire. «Perché poi - dice Giovanni, 19 anni, barlettano - se si dice di andare in pensione così tardi, si finisce per danneggiare i giovani. Quando Salvini parla riesce a mettersi in sintonia con noi». Giovanni e i suoi amici appartengono alla fascia degli “spontaneisti”: sono coloro che vedono in Salvini il volto di una destra popolare (e populista), in grado con modi brutali di criticare l’establishment ed entrare in sintonia con le esigenze di chi è stato messo ai margini dal tornado della globalizzazione.

I bus arrivati da tutta la Puglia

In sala non ci sono solo “spontaneisti”. Davanti allo Showville sono parcheggiati 5 bus: da Lecce, Taranto, San Giovanni Rotondo. Sono stati messi in moto dai due deputati (Nuccio Altieri e Roberto Marti) e dal consigliere regionale (Andrea Caroppo) che si sono lanciati sul carro della Lega. Non basta. In sala si distingue nettamente quello che qualcuno chiama «un consistente pezzo della vecchia An»: dall’ex consigliere regionale Enrico Balducci all’ex capogruppo a Taranto Fiore Petrelli; dall’ex sindaco di Spinazzola Savino Saraceno all’ex consigliere di Modugno Mario Pirolli (fondatore dell’associazione anti-racket). C’è anche, invitato, Fabrizio Tatarella: rappresenta la fondazione che ricorda il padre Salvatore e lo zio Pinuccio. A loro rivolgerà un pensiero non disinteressato il leader della Lega parlando sul palco.

Nel collegio uninominale

Salvini, dunque, ha trovato il suo popolo. La Puglia gli piace. A domanda del cronista, il leader della Lega risponde che «sì, mi piacerebbe candidarmi qui, Renzi o non Renzi: un collegio uninominale, magari in Salento, ecco sì magari contro D’Alema. E poi anche nel plurinominale». Forse ha già deciso, ma non lo dice. Certo il calore della gente gli piace. Ha incontrato, prima del comizio, decine di rappresentanti dei commercianti, delle imprese agricole, delle professioni, dei sindacati (Cisal e Ugl).

Parole dure contro il governatore Emiliano

Con il governatore Michele Emiliano è sprezzante: «Si goda gli ultimi mesi da governatore - dice - e poi si cerchi un altro lavoro». La frase infastidisce il pd Dario Ginefra che gli replica a tono. «Una terra bella come la Puglia - prosegue Salvini - è ostaggio delle beghe del Pd che litiga su tutto: Ilva, gasdotto Tap, sanità. Mi piacerebbe vincere a livello nazionale per restituire un governo degno a milioni di pugliesi: non possono essere rappresentati da Emiliano, Vendola o D’Alema». Si dice certo che Berlusconi «il programma lo firmerà». Servirà, spiega, a costruire un «centrodestra unito che governi per 10 anni».

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19 dicembre 2017 2017 ( modifica il 20 dicembre 2017 2017 | 16:46)