Il ministro Orlando s’impegna:«Bari avrà prestola cittadella della giustizia»

diRedazione Online

«Cominceremo a spendere a Bari i fondi stanziati nell’ultimo decreto Mezzogiorno per l’edilizia giudiziaria». E aggiunge: «Bari non si può permettere il lusso di rimanere in una situazione di assoluta fatiscenza»

«Il ministero ha individuato il fondo da stanziare per realizzare il primo lotto del progetto complessivo. Abbiamo già la disponibilità non solo per la progettazione ma anche per la realizzazione del primo step». Il ministro della giustizia Andrea Orlando, che ha partecipato oggi a Bari ad un convegno sul ruolo dell’avvocatura, ha confermato l’impegno del governo per la realizzazione del polo della giustizia barese. «Nei prossimi giorni inizierà l’attività di progettazione - ha continuato il ministro - perché noi abbiamo fretta di conoscere la dimensione della prima tranche che dobbiamo stanziare. Ci sarà sempre chi preferiva un’altra soluzione, ma la cosa peggiore è rimanere in una situazione di fatiscenza e credo che questa città non si possa permettere questo lusso. Queste risorse ci sono oggi e non si può garantire che ci siano domani». «Bisogna evitare - ha detto ancora - che il Ministero le investa male, per mettere toppe anziché cucire vestiti nuovi e quindi credo che si debba finalmente dare a questa città una cittadella che sia integrata e che realizzi un moderno polo della giustizia. Abbiamo voluto, nell’ultimo decreto Mezzogiorno, inserire risorse per interventi sull’edilizia giudiziaria - ha concluso il ministro - e credo che sia giusto partire da Bari nell’utilizzo di queste risorse».

I delitti del Foggiano

«Daremo il supporto che ci sarà chiesto». Lo ha detto a Bari il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, rispondendo alle domande dei cronisti sull’allarme lanciato ieri del Csm che ha constatato come l’80 per cento dei 300 delitti di sangue che dagli anni Ottanta ad oggi sono ascrivibili alla mafia del foggiano «sono ancora irrisolti». «Devono valutare la Procura Generale e la Procura Distrettuale - ha detto Orlando - quali siano le modalità mediante le quali organizzare la presenza degli uffici. Noi daremo il supporto che ci sarà chiesto per assecondare questo disegno».

Una procura europea

«Gli strumenti della giurisdizione non sono più in grado di far fronte ai nuovi pericoli che mettono a repentaglio la sicurezza delle comunità. Abbiamo sempre più spesso pericoli che hanno una dimensione sovranazionale, ma strumenti che hanno una capacità di contrasto soltanto nella dimensione nazionale». Lo ha detto Orlando a Bari, auspicando la creazione di una «Procura Europea» o «un livello di cooperazione più elevata tra i soggetti della giurisdizione» dei diversi Paesi. «Terrorismo, tratta degli esseri umani, criminalità organizzata transnazionale e i grandi scambi economici e finanziari che passano sopra la testa degli Stati, inevitabilmente non possono che spiazzare i soggetti della giurisdizione. Per questo - ha detto Orlando - credo che dobbiamo immaginare un cambiamento possibile. È un compito non semplice che in primo luogo credo che si realizzi con una convinta adesione europeistica».

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19 ottobre 2017 2017 ( modifica il 20 ottobre 2017 2017 | 08:31)