Decaro in Europa, Laforgia sindacoLa pazza idea di Emiliano per Bari

diFrancesco Strippoli

In Regione si cerca una soluzione per il rimpasto, ma il quadro politico è estremamente confuso dopo le elezioni e la vittoria di Lega e M5S. Il governatore si preoccupa delle Regionali del 2020, ma anche delle Comunali 2019. La nuova tentazione di Fitto

A sinistra Laforgia, a destra Decaro

A sinistra Laforgia, a destra Decaro

La maggioranza di centrosinistra alla Regione è allo sbando. Ma pure l’opposizione di centrodestra lo è. Il risultato elettorale — con l’avanzata impetuosa delle forze populiste, M5S e Lega — manda in soffitta molte certezze e la capacità di reazione critica alle difficoltà. È per questa ragione che si fa molta fatica a trovare una soluzione alla crisi della maggioranza del governatore Emiliano. Parrebbe doversi occupare solo di trovare 2-3 nuovi assessori (per rimpiazzare gli usciti Giannini, Caracciolo e Mazzarano, tutti Pd). In realtà si tratta di individuare nuove strategie per evitare di soccombere, ai prossimi appuntamenti elettorali, all’onda populistica. Ecco perché si rincorrono molte voci confuse, alcune all’apparenza incomprensibili.

Cambia il quadro

Va detto che vanno arretrando i due schieramenti tradizionali: centrodestra e centrosinistra sono come pugili suonati, in attesa di crollare. L’attore sulla scena è il nuovo bipolarismo di Lega e M5S. In questo quadro si propugna, da più parti, la costituzione di un soggetto che riunisca le «forze europeiste». Espressione che significa tutti coloro che «non sono populisti»: dal Pd a FI ai fittiani. Tutto dipende da come e se si costituirà un governo a Roma, chi ne farà parte e quanto durerà. In attesa di capire, il sistema politico pugliese annaspa. Così un rimpasto di giunta diventa questione capitale.

Si cerca un assetto

In verità non si cercano solo assessori, si cerca un nuovo assetto. Emiliano è in difficoltà sul piano dell’attuazione del programma, vorrebbe recuperare i tempi, ha bisogno di slancio. Nei giorni scorsi ha fatto arrivare qualche messaggio, più o meno coperto, ad alcuni settori del centrodestra. Nulla di impegnativo ma ne ha ricevuto garbati e risoluti rifiuti. Si capisce il perché. Il governatore fin qui è stato equivoco: ha chiesto sostegno ad un governo 5 Stelle a Roma, poi ha avvicinato esponenti del centrodestra in Puglia. A FI e fittiani è parsa la politica dei due forni. Oppure come un modo per mettere in allarme e in riga il centrosinistra riottoso. Si è bloccato tutto, non poteva essere altrimenti. La pesca a strascico per recuperare qualche voto può avere solo l’effetto di aumentare il malumore del centrosinistra a cominciare da quelli di Mdp (che vedono come il fumo negli occhi l’apertura a destra). Occorrerebbe, viceversa, costruire una strada. Ma questo percorso non può prescindere dalle decisioni romane. Insomma Emiliano e coloro che propugnano il contenitore «europeista» (Amati del Pd e qualche fittiano) non possono decidere in Puglia quale sarà il destino delle loro rispettive formazioni.

Il Comune di Bari e il caso Fitto

Come si vede, grande è la confusione. Emiliano è assai preoccupato della sua rielezione nel 2020, questa è l’unica comprensibile certezza. Teme, per di più, che uno smottamento del centrosinistra alle Comunali di Bari (nel 2019) possa travolgerlo l’anno dopo. Sicché nelle ultime ore Emiliano è andato accarezzando l’idea che nel capoluogo occorra la mossa del cavallo: chiedere al sindaco uscente Antonio Decaro di candidarsi alle Europee e lasciare la corsa al Comune al penalista Michele Laforgia (Leu), considerato in grado di impedire a Bari lo smottamento. Peraltro Emiliano così si sbarazzerebbe di Decaro, con il quale il feeling non funziona da tempo. I due interessati (sindaco e avvocato) non ne vogliono sapere. A proposito di voci: si è diffusa quella sull’intenzione di Raffaele Fitto di ricandidarsi alla presidenza della Regione (dopo la sconfitta del 2005). Solo una voce, ma indice della difficoltà a decifrare la fase politica. Il fatto è che la pattuglia fittiana di parlamentari è decimata e l’ex ministro non è riuscito a farsi eleggere. L’anno prossimo scade il suo mandato di eurodeputato e non ha un partito solido che possa ricandidarlo. Vero? Falso? Verosimile, nella fase della grande incertezza.

Il caso Liviano e il vertice di maggioranza

Ieri in Consiglio regionale l’ex assessore Gianni Liviano (in attrito con Emiliano) ha lasciato l’Aula irritato per la mancata risposta alle sue interrogazioni. Ma il 4 aprile parteciperà (bellicoso) al vertice di maggioranza. Per preparare l’appuntamento Emiliano vede oggi i consiglieri delle due civiche (Sindaco e Puglia con Emiliano). Da segnalare, in conclusione, un’altra puntata di Striscia la notizia sul caso dell’ex assessore Mazzarano: ancora registrazioni di telefonate sulla promessa di posti di lavoro.

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28 marzo 2018 2018 ( modifica il 28 marzo 2018 2018 | 07:47)