«Era d’ottobre», la grande storiaportata sul palco da Paolo Mieli

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Il giornalista e storico sarà in scena domenica 5 novembre alle 18 al teatro Palazzo
di Bari con una delle più affascinanti utopie della storia umana: il comunismo

Paolo Mieli

Paolo Mieli

La grande storia che si fa spettacolo. Guttuso e Togliatti, Lenin e Fidel Castro sono solo alcuni dei protagonisti della lunga cavalcata attraverso un secolo di storia, che il giornalista e storico Paolo Mieli porterà in scena domenica 5 novembre alle 18 al teatro Palazzo di Bari, debutto in esclusiva regionale della stagione 2017-18, diretta da Titta De Tommasi. «Era d’ottobre», spettacolo concepito in occasione del centesimo anniversario della Rivoluzione russa (1917-2017), racconta, attraverso ritratti di figure chiave, la storia di una delle più affascinanti e controverse utopie della storia umana: il comunismo. Al centro della scena c’è «I funerali di Togliatti», la enorme tela (4,40 metri per 3,30 con 140 ritratti tutti in bianco e nero, sedici bandiere rosse in primo piano e cinque sullo sfondo) dipinta da Renato Guttuso nell’arco di otto anni, dal 1964 al 1972.

I personaggi

Vi sono ritratti personalità - tra gli altri Lenin, Stalin, Togliatti, Dolores Ibarruri, Ho chi Minh - che hanno dato lustro al movimento comunista, al sindacato, all’intellettualità e al Pci. Ma non tutti. Perché nel racconto pittorico di Guttuso non c’è spazio per figure del calibro di Trotzky, Krusciov, Mao, Fidel Castro, Che Guevara, Solgenitsin, Dubcek? A questo quesito cerca di rispondere Mieli, giornalista di lunga militanza e sempre più divulgatore televisivo di grande successo grazie ai suoi programmi tv, Correva l’anno, La Grande Storia e Italiani.

Il filo comune

Ad ogni personaggio è dedicato un ritratto che va a comporre una galleria di volti, passioni, storie, idee rivoluzionarie: tutti tasselli di un racconto avvincente, spettacolare impreziosito da proiezioni sul grande schermo di video e immagini di repertorio, ma anche attento e rigoroso nella ricostruzione storica che volutamente incrocia la guerra civile spagnola, la Seconda guerra mondiale, la destalinizzazione, i Gulag, il dissenso sovietico, le lotte di liberazione, la rivoluzione cinese e quella cubana, la rivolta d’Ungheria, la primavera di Praga, la guerra di Corea, quella del Vietnam. Un racconto che sul palco prende le mosse dal filmato dei funerali di Togliatti e da alcune sequenze tratte dal film del 1928 “Ottobre” di Sergej Eizenštein per concludersi con la stagione riformatrice di Michail Gorbaciov e con il crollo del muro di Berlino del 1989.

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9 ottobre 2017 2017 ( modifica il 9 ottobre 2017 2017 | 15:11)