Cafiero de Raho saluta la Calabria

diRosy Broccio

Tour del neo Procuratore nazionale antimafia fra la «sua» Reggio e Catanzaro

Il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho con Nicola Gratteri

Il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho con Nicola Gratteri

«Lascio una Calabria migliore, per quel cambiamento avvenuto nei cittadini, che, con uno stato di riferimento al proprio fianco, si muovono con maggiore sicurezza». Così ha detto il neo Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho nel suo ultimo giorno a Reggio Calabria. «Un cambiamento evidente – continua - che è avvenuto anche nella chiesa locale, che da circa un anno attua una forte delegittimazione degli ‘ndranghetisti sovvertendo le usanze di qualche anno fa. Questa è la prova che in Calabria, almeno nel nostro distretto, sta cambiando tutto. Ed è il meglio che ognuno di noi potesse sperare». L’occasione è stata lo scambio di saluti, alla presenza di tante personalità istituzionali e del mondo civile nella gremita sala del Cedir di Reggio Calabria, da dove Cafiero de Raho, da procuratore capo, dal 2013 fino a ieri, ha diretto e condotto per mano la procura della città in riva allo stretto. In una terra difficile in cui il suo operato ha reso testimonianza di come la lotta alla ‘ndrangheta sia possibile e debba essere necessariamente inarrestabile.

Cafiero de Raho con Falcomatà

«In questi anni è stato fatto tantissimo – ha detto Cafiero de Raho – e non c’è stato territorio che non sia stato toccato da un’ondata di arresti, ma ciò che mi sembra più importante da sottolineare, è l’aver evidenziato quella che era la struttura quasi sovraordinata e parallela nella quale si trovano i soggetti riservati, quelli di cui la ‘ndrangheta fa uso per sviluppare i propri interessi economici per la vicinanza a una parte della politica. Quella politica collusa che appunto viene creata dagli stessi interessi ‘ndraghetisti. Questo nuovo sforzo investigativo raggiunto – ha affermato a Catanzaro Cafiero De Raho - è un toccasana, non solo per l’economia che già aveva avuto diverse indicazioni, ma per la stessa politica, quella buona che si muove negli interessi dei cittadini - conclude il dove il Procuratore nazionale antimafia - e che deve guardarsi da quella inquinata creata ad arte dalla ‘ndrangheta».

5 dicembre 2017 2017 ( modifica il 5 dicembre 2017 2017 | 17:36)