Il pm: «Gelsomina Verde morì da eroina. Lo Stato conceda il vitalizio»

diFabio Postiglione

Giovanni Corona indagò sull’atroce delitto: chiesi i funerali pubblici

L’auto di Gelsomina Verde data alle fiamme con lei dentro

L’auto di Gelsomina Verde data alle fiamme con lei dentro

«Gelsomina Verde non solo è una vittima innocente della camorra, lei è un’eroina e sapere che lo Stato si appiattisce all’interpretazione oggettiva di una legge, non dando merito al suo atto di coraggio e di forza, non mi fa rallegrare come cittadino e magistrato». Il 21 novembre del 2004 il pubblico ministero Giovanni Corona era lì a San Pietro a Patierno davanti alla carcassa annerita di una Fiat Seicento. «In quei giorni mi sentivo come un becchino: la mattina ero già stato sui posti di altri tre omicidi, due a Melito e uno a Casavatore, e quella notte vidi la scena raccapricciante di un corpo interamente bruciato. Solo una caviglia si era salvata dalle fiamme. Capii che era una donna perché indossava un bracciale, poi risalimmo alla sua identità».

Gelsomina Verde

Giovanni Corona

«Ricordo il volto scavato di Francesco Verde, il fratello di Mina. Il suo pugno scagliato contro una porta quando seppe che quei resti appartenevano a sua sorella, tanto forte che ancora c’è il segno. Le sue parole di rabbia perché erano stati vietati i funerali pubblici e questo macchiava l’onore della sorella. Così per dimostrargli da che parte era lo Stato del quale lui non si fidava più chiamai il questore Franco Malvano e lo convinsi a rilasciare l’autorizzazione, perché avevo parlato con i carabinieri e sapevamo che Gelsomina era innocente, anzi doppiamente innocente: non fu colpita da una pallottola vangante ma aveva scelto di ribellarsi alle minacce pagando con la sua stessa vita quella scelta». Le intercettazioni telefoniche, le accuse del pentito Pietro Esposito, l’arresto e la condanna all’ergastolo di Ugo De Lucia. «Ma l’inchiesta non è ancora chiusa. Ci sono almeno altri due killer che hanno partecipato a quell’agguato, ma non abbiamo avuto la possibilità di incastrarli».

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6 dicembre 2017 2017 ( modifica il 6 dicembre 2017 2017 | 11:23)