Castellammare, il pizzo della camorra con un sms: «Dammi 1.500 euro»

diFelice Naddeo

Due arresti nella città delle Terme: un messaggio sullo smartphone per chiedere i soldi

I camorristi che arrivano in coppia, con fare minaccioso, nel negozio chiedendo il pizzo con la storica frase: “Mi manda….”? Non è un metodo più in voga nel Napoletano. L’estorsione dei tempi moderni è tecnologica. E l’emissario del clan si fa precedere da un sms. Così è successo a Castellammare di Stabia, dove il titolare di un bar di piazza Giovanni XXIII, il salotto buono della cittadina delle terme, ha visto entrare due ceffi nel suo locale. Uno di loro, invece di chiedere i soldi a voce, gli ha mostrato lo smartphone sul quale c’era un messaggio chiarissimo: “Vengo a nome di Scanzano, dammi 1.500 euro per i carcerati”.

Fare quel nome a Castellammare, equivale a confermare di essere un uomo del clan D’Alessandro. Ma il proprietario del bar, però, non ha ceduto. Ma i due criminali si sono comunque appropriati dei soldi che erano in cassa, circa 200 euro, avvisando la vittima che sarebbero tornati il giorno dopo a recuperare la cifra non ottenuta. Nel frattempo, però, avvisati da una telefonata, sono arrivati nel bar i carabinieri. Che hanno controllato tutti i presenti e arrestato i due estorsori: un trentenne, che aveva in tasca i soldi tolti dalla cassa, e il suo complice 18enne trovato con una pistola a salve nella cintola dei pantaloni.

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19 dicembre 2017 2017 ( modifica il 19 dicembre 2017 2017 | 12:35)