Università di Napoli, studenti occupano sala convegno con D’Alema e Camusso: «Qui non parleranno»

diSimona Brandolini

Breve colluttazione con le forze ordine, poi i giovani invadono l’ateneo. La sindacalista va via: «Sbagliato impedire il confronto». L’evento è stato annullato

Un gruppo di circa 100 giovani tra collettivi universitari e centri sociali ha occupato l’edificio dell’università Federico II di Napoli dove è prevista un’iniziativa con Massimo D’Alema. I giovani hanno occupato l’aula dopo una breve colluttazione con le forze dell’ordine presidiando la sala dove è previsto il convegno «L’Europa e la crisi della socialdemocrazia» al quale deve partecipare anche la segretaria nazionale Cgil, Susanna Camusso. I manifestanti, prima in strada e poi all’interno dell’Ateneo, hanno urlato lo slogan: «D’Alema non parlerà all’Università». E poi, rivolgendosi alla sindacalista e agli altri partecipanti all’evento, hanno gridato: «Jatevenne» (andatevene, in napoletano; ndr).

La segretaria Cgil rinuncia

Dopo aver cercato di parlare con alcuni rappresentanti dei collettivi universitari, che spiegavano le ragioni dell’occupazione, la Camusso ha preferito rinunciare alla partecipazione al convegno. «Quando si impedisce a qualcuno di parlare - ha detto la sindacalista - è sempre un danno per tutti». Negli stessi istanti, gli studenti hanno spiegato le ragioni della contestazione alla leader dell’organizzazione sindacale: «Susanna Camusso è il peggior segretario della Cgil - hanno detto alcuni portavoce dei collettivi - ed è la responsabile dei peggiori contratti che i lavoratori hanno firmato negli ultimi anni nel settore privato e nel settore pubblico».

Poca sicurezza in aula

Per la polizia, non ci sono le condizioni minime di sicurezza per poter far svolgere tranquillamente il convegno. Tant’è che alla fine l’evento viene annullato e Massimo D’Alema non arriverà mai alla Federico II. Nel primo pomeriggio, dopo aver avuto assicurazioni sul mancato svolgimento della manifestazione, gli studenti abbandonano il presidio.

Fedeli: «Atto gravissimo»

«È gravissimo che si impedisca a qualcuno di parlare, di partecipare a un confronto, di esprimere liberamente le proprie opinioni». La ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, condanna l’occupazione della Federico II. «Fare ricorso alla violenza, verbale e non, per occupare un’aula e per impedire ad altri di prendere la parola è qualcosa che mai vorremmo vedere - dice la Fedeli - meno che mai in un luogo deputato al confronto, al dialogo, all’approfondimento come l’università». Conclude la ministra: «Episodi come quelli di oggi sono da condannare da parte di tutti, quali che siano le posizioni personali o le appartenenze politiche. Perché quando si impedisce a qualcuno di esprimere la propria opinione è il sistema democratico in sé che viene messo in discussione».

Le reazioni

Tra i primi a commentare l’accaduto, il deputato del Pd e responsabile del dipartimento sicurezza del partito, Emanuele Fiano: «È grave che venga impedito a qualcuno di parlare. A Napoli oggi è stato leso non solo un diritto costituzionale, ma lo stesso fondamento della democrazia. A Susanna Camusso e Massimo D’Alema va la mia piena solidarietà». Reazione anche dalla segreteria della Cgil della Campania: «Quanto è accaduto oggi è un sintomo preoccupante di una situazione nella quale sempre più frequentemente si impedisce il libero confronto delle opinioni e delle idee».

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9 novembre 2017 2017 ( modifica il 9 novembre 2017 2017 | 19:04)