Scorie sotto la Tav di Afragola, arriva la commissione Ecomafie

diFabio Postiglione

La vicenda all’attenzione del Parlamento, interrogazione M5s. A inizio luglio, da un primo saggio del terreno di appena trenta centimetri erano fuoriusciti scarti edili di ogni genere

Per la Tav di Afragola adesso si mobilita anche il Parlamento. Martedì pomeriggio ci sarà un blitz della commissione Ecomafie alla superstazione, voluta per ispezionare il parcheggio finito sotto sequestro e dove da lunedì sono iniziate le trivellazioni disposte dalla Procura di Napoli Nord, per una inchiesta aperta a fine giugno per il reato di traffico illecito di rifiuti. Dai primi carotaggi sono state trovate scorie nocive ancora non classificate al di sotto del manto asfaltato, ma la situazione desta comunque preoccupazione. Anche perché già a inizio luglio, da un primo saggio del terreno di appena trenta centimetri erano fuoriusciti scarti edili di ogni genere.

Un miscuglio con materiali ancora non del tutto identificati anche perché corrugati dal tempo. È un inquinamento storico, datato nel tempo, forse di almeno un decennio prima, che purtroppo è finito in eredità ai progetti ambiziosi di Rfi di realizzare una delle stazioni ferroviarie più belle d’Europa. Ed è probabilmente così, viste le forme sinuose e accattivanti dell’opera architettonica di Zaha Hadid che si stendono fino quasi ad abbracciare i treni che sfrecciano arrivando da Roma. Ma ciò che c’è nel sottosuolo va analizzato e la Procura di Napoli Nord ha deciso che andrà avanti per non trascurare nessun dettaglio. E lo stesso stanno facendo i responsabili di Rfi che hanno nominato i propri consulenti. Ma martedì ci sarà la prima ispezione parlamentare che, a quanto si apprende, durerà l’intero pomeriggio. Saranno almeno dieci tra parlamentari e senatori che arriveranno alla stazione dei treni dell’Alta velocità. L’obiettivo è cercare di capire a che punto sono le analisi dei materiali ritrovati, quanto sia l’estensione nel sottosuolo dei rifiuti e quante aree sono state fino ad ora bonificate. Rfi ha riferito che i seimila metri cubi di materiale edile di scarto, accumulato in superficie già nel febbraio del 2016, nell’area che sarebbe stata destinata successivamente al parcheggio ovest della stazione è stato rimosso e bonificato in una discarica. Il problema centrale, secondo inquirenti ed investigatori è ciò che è nel sottosuolo.

Quello che c’è al di sotto del parcheggio asfaltato e non quello che è stato rimosso in superficie. Ecco perché le trivellazioni sono arrivate fino a dodici metri di profondità, a lambire la falda acquifera. Dopo i risultati, con estrema probabilità, si esamineranno anche le acque che scorrono al di sotto della ferrovia per sgombrare ogni dubbio sulla salubrità della falda. Intanto la senatrice del Movimento 5 Stelle, Paola Nugnes, componente della commissione che ispezionerà il cantiere, ha sollevato numerosi dubbi già in una interrogazione parlamentare a giugno e li ha ribaditi oggi: «C’è attenzione non solo perché è un’opera strapagata, una cattedrale nel deserto, ma anche perché la camorra la trova appetibile tant’è da scatenare una faida. Da più fonti risulta che ci sono scorie nel sottosuolo. Dobbiamo monitorare la zona per i cittadini e per i lavoratori che ogni giorno sono lì: nessuno deve correre rischi per la propria salute».

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21 ottobre 2017 2017 ( modifica il 21 ottobre 2017 2017 | 08:50)