Baby gang, De Luca: «Abbassare punibilità sotto i 16 anni». E de Magistris: non succede solo a Napoli

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Il governatore: «Paghino i genitori quando ci sono anche atti di vandalismo»
Mentre al sindaco non piace il paragone fatto dal ministro Minniti con i terroristi

«La repressione diventa indispensabile quando si deve garantire la sicurezza di una comunità. Io sono per avere decisioni ferme». Decisioni che, per il governatore Vincenzo De Luca, si traducono nella «possibilità di abbassare la soglia di punibilità sotto i 16 anni». Ma anche «per responsabilizzare pienamente anche sotto il punto di vista patrimoniale i genitori, quando i figli commettono certi tipi di reati devono pagare». Ma non c’è solo la fase repressiva per il presidente della Regione Campania: “Noi siamo impegnati in un programma vastissimo con “scuola viva”, “primavera del welfare” e altri programmi educativi».

Per il sindaco Luigi de Magistris, invece, l’emergenza baby gang non è una «emergenza Napoli». Perché «purtroppo simili fatti accadono in tutto il Paese e anche fuori dall’Italia». De Magistris, nel sottolineare che le forze dell’ordine hanno individuato i responsabili «di quasi tutti» gli episodi di violenza, non ha accolto favorevolmente il paragone fatto dal ministro Minniti tra baby gang e terroristi. «Il ministro ha specificato bene sia in Comitato che in conferenza stampa che si tratta di fatti completamente diversi – ha detto il sindaco - per quanto mi riguarda, non avrei utilizzato quell’affermazione. Perché rischia di esaltare persone che tutto dobbiamo fare, tranne che farle considerare leader criminali e padroni di un territorio».

Ma è Mara Carfagna a polemizzare con de Magistris. «La miseria è la cifra dell’azione amministrativa e politica di Luigi de Magistris e che lui, proiettando, la applichi ai suoi avversari politici è sintomo di disperazione - dice la parlamentare di Forza Italia - mentre dall’opposizione arrivano proposte su età imputabile, patria potestà, lotta alla dispersione scolastica, che possono essere condivise o meno, da lui, che avrebbe la responsabilità di governare la capitale del Mezzogiorno, partono invece solo invettive e aria fritta, specialità in cui eccelle». Poi aggiunge: «Noi avvertiamo il dovere di dare risposte all’emergenza sociale e criminale che vive la città, lui, ancora una volta, strumentalizza, accusando gli altri di farlo, per ottenere quella visibilità che ama conquistare anche se questo significa speculare sulle sofferenze dei suoi cittadini». (fonte agenzie)

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17 gennaio 2018 2018 ( modifica il 17 gennaio 2018 2018 | 18:09)