Baby gang, 2000 in corteo a Napoli: «Non è colpa di Gomorra ma dello Stato»

diChiara Marasca

Tra le stazioni del metrò in periferia, dove recentemente è stato aggredito un 15enne

Eravamo abituati a vederli sfilare, in massa, contro la camorra. Ma tanti ragazzi, in piazza, a Napoli, per dire «no» alla violenza compiuta da altri ragazzi, quelli delle baby gang, non si erano forse mai visti. «Siamo tutti Gaetano», e ancora, «Forza Arturo», e poi «Non è colpa di Gomorra ma dello Stato». Sono solo alcuni degli striscioni del corteo che stamattina si è snodato lungo le strade della periferia. Tappa alla stazione della metropolitana di Chiaiano dove la settimana scorsa è stato aggredito a calci e pugni Gaetano, un 15enne che in seguito alle botte ha subito l’asportazione della milza. A sfilare sono soprattutto studenti, delle superiori ma anche i bambini delle medie, accompagnati dai loro insegnanti, ma anche molti residenti del quartiere che invocano maggiore presenza delle istituzioni. Al corteo partecipano il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, il vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, e il presidente della Municipalità Apostolos Paipais. Solidarietà, e striscioni, anche per Arturo, il 17enne accoltellato a dicembre in via Foria, che è tornato lunedì a scuola dopo un lungo ricovero in ospedale.

Lacrime nel luogo dell’aggressione

Quando il corteo per la legalità è giunto davanti alla stazione Chiaiano della metropolitana di Napoli, dove Gaetano è stato aggredito, ci sono stati momenti di commozione. Giovani in lacrime, ma anche applausi e canti, quando è stato sollevato lo striscione alla testa del corteo «Basta violenze, Gaetano siamo con te».

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17 gennaio 2018 2018 ( modifica il 17 gennaio 2018 2018 | 18:11)