Giudice fratelli Cesaro a convention di Forza Italia, il ministro Orlando avvia accertamento

diChiara Marasca

Giuseppe Cioffi, presidente del collegio che dovrà giudicare i due imputati, accusati di concorso in mafia, è stato fotografato a un meeting del partito. Aperta pratica al Csm
Ma lui rilancia: «Non mi asterrò dal processo»

Il giudice Cioffi (con gli occhiali azzurri)

Il giudice Cioffi (con gli occhiali azzurri)

Si apre un nuovo capitolo nel caso del giudice dei fratelli Cesaro “pizzicato” a una convention di Forza Italia. Il ministro della giustizia Andrea Orlando vuole vederci chiaro e, tramite l’ispettorato, ha avviato accertamenti preliminari sulla vicenda che coinvolge Giuseppe Cioffi, presidente del collegio del tribunale di Napoli che dovrà giudicare Aniello e Raffaele Cesaro, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. I due sono fratelli di Luigi Cesaro, parlamentare uscente e candidato alle prossime elezioni con Forza Italia. Alcune foto, diffuse ieri da Repubblica, ritraggono Cioffi a Ischia, nel luogo in cui si stava svolgendo un recente meeting di ForzaItalia. Il magistrato, però, nega di avervi effettivamente partecipato: «Non ho mai preso parte alla convention. Mi sono solo trovato il giorno dopo a prendere un caffè con alcuni amici presso il bar dell’albergo in cui si era tenuto il meeting». Ma il Guardasigilli ha chiesto all’ispettorato di intervenire con accertamenti preliminari finalizzati a verificare la terzietà di Cioffi rispetto ai soggetti che è chiamato a giudicare.

Aperta pratica al Csm

E intanto il Csm ha dato il via libera all’apertura di una pratica sul caso. A occuparsi della vicenda sarà la prima Commissione, competente sui trasferimenti d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale dei magistrati.

Gli imputati

Aniello e Raffaele Cesaro sono imputati di concorso esterno in associazione mafiosa per presunti rapporti con la camorra rispetto alla vicenda del piano di insediamento produttivo di Marano. L’inchiesta è condotta dai pm Mariella Di Mauro e Giuseppe Visone sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.

Il giudice: «Non lascio il processo»

Appresa la notizia dell’avvio della verifica predisposta dal ministro, il giudice Cioffi ha confermato di non volersi astenersi dal processo: «Degli accertamenti avviati dal ministro Orlando non so nulla, ma di certo sto tranquillo dal punto di vista giuridico. Mai conosciuto o frequentato i Cesaro, per cui non ho motivo di astenermi al processo che li riguarda. La norma del codice di procedura penale che parla di astensione dal processo - aggiunge il magistrato - prevede una casistica molto chiara, e io non vi rientro non avendo rapporti con i Cesaro o con loro familiari».

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31 gennaio 2018 2018 ( modifica il 31 gennaio 2018 2018 | 17:46)