Camorra, pizzo e spaccio: undici arresti nel clan Fabbrocino

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Identificate anche le persone che favorirono la latitanza di Francesco Maturo, poi catturato in una villetta isolata nel Salernitano

Estorsioni a imprenditori, spaccio di droga, tentativi di riappropriarsi dei beni di una attività produttiva sequestrata a uno degli affiliati: questi i reati oggetto di una operazione nei confronti del clan Fabbrocino da parte dei carabinieri di Castello di Cisterna a Napoli, che hanno eseguito 11 misure cautelari nei confronti di altrettante persone ritenute appartenenti alla camorra. Nel corso delle indagini sono stati identificate alcune persone che favorirono la latitanza del reggente del clan Francesco Maturo, tra i 100 latitanti più pericolosi fino al maggio 2014, quando fu rintracciato e catturato in una villetta del Salernitano, dopo una fuga durata da due anni; era armato di due pistole quando fu bloccato. Contestati dagli inquirenti l’associazione di tipo mafioso e reati, aggravati da metodo e finalità mafiose come estorsioni, detenzione illegale di armi, sottrazione di beni sequestrati, detenzione e spaccio di stupefacenti, favoreggiamento personale. (fonte Ansa)

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28 marzo 2018 2018 ( modifica il 28 marzo 2018 2018 | 07:44)